La posta in palio è altissima: il futuro dell’umanità. Chiari segnali d’allarme provengono da Sant’Arpino, ridente cittadina dell’agro aversano. Dalle carte in nostro possesso riguardanti l’acquisto da parte del Comune di 10 raffreddatori abbiamo avuto la netta sensazione che si corre il serio pericolo di una nuova era glaciale. Per precauzione abbiamo già preparato gli abiti invernali e comprato mutandoni di lana stile Fantozzi. Ma grazie al cielo non rischiamo l’estinzione. Abbiamo consultato geologi e meteorologi. Ci hanno rassicurato. Non ci sarà una nuova era glaciale ma è certo che viviamo nell’era degli sperperi. Uno spreco di denaro pubblico che nel suo piccolo, si fa per dire, è il paradigma di come vengono spesi male i soldi dei cittadini. Ci premuniamo: egregio sindaco Giuseppe Dell’Aversana e illustri amministratori locali, è inutile minimizzare, si tratta di uno scandalo. Come sempre ve lo dimostriamo documenti alla mano. Quindi si accettano smentite altrettanto documentali, altrimenti astenetevi da lezioncine moralistiche da filosofia della politica.
Veniamo al dunque. Nei giorni scorsi, quando nemmeno le lucertole sopravvivevano al caldo africano, alcuni dipendenti comunali si sono giustamente lamentati con il primo cittadino per essere costretti a lavorare in condizioni disumane. Molti uffici erano sprovvisti, alcuni lo sono tuttora, di qualsiasi sistema di raffreddamento dei locali. Si è dovuto ricorrere ai ventilatori a pale con il risultato di refrigerarsi con aria caldissima. Che soluzione! Peraltro nemmeno a norma di legge. Ma per evitare svenimenti, collassi o semplicemente raptus dovuti all’afa ci si è arrangiati alla meno peggio. Quando il termometro ha iniziato a segnare 40 gradi alcuni dipendenti si sono rivolti al sindaco per chiedere di lavorare in ambienti vivibili. Con quelle temperature avrebbero protestato anche le volpi di Rueppell, che resistono a 70,7 gradi Celsius, o il bilby maggiore australiano, noto come bandicoot orecchie da coniglio, a proprio agio anche a 69,5 gradi Celsius. Eppure nonostante diverse sollecitazioni Dell’Aversana non ha disposto l’adozione di opportuni provvedimenti. In verità ha suggerito ai dipendenti una soluzione rapida e creativa: “Venite a lavorare in costume e con le infradito, starete molto più freschi”. Proposta geniale ma il sindaco avrebbe dovuto pure dare indicazioni per allestire una piccola spiaggia. Magari per nudisti. Perché no? Sarebbe bastato affiggere all’entrata del municipio i cartelli “È vietato l’ingresso ai minori di 18 anni”. Al limite ci si organizza per l’anno prossimo con una variazione di bilancio.
A fronte del totale disinteresse del primo cittadino alcuni dipendenti si rivolgono all’Asl che effettua un sopralluogo e ovviamente dà ragione ai lavoratori: in quelle condizioni non si può stare. E qui casca l’asino, anche quello selvatico africano, abituato a vivere a 48 gradi Celsius. Il solerte funzionario Vito Buonomo (stavolta la locuzione latina “nomen omen” non funziona) entra in gioco e commette 10 autogol ai danni dell’ente locale. Con la determina n. 143 del 2 agosto 2019 affida, senza invitare altre società, alla ditta Magemi Costruzioni srl, che ha in gestione il servizio di manutenzione immobili comunali (sic!) “la fornitura, trasporto e prima installazione di n. 10 Raffrescatori Evaporativi a fronte di € 3.222,62”. E impegna “la complessiva somma di € 3.544,88 di cui € 3.222,62 quale imponibile e € 322,26 quale aliquota iva dovuta” (clicca per leggere la determina). In sostanza il Comune ha speso 3.544 euro per acquistare 10 raffreddatori d’ambiente. Per stabilire quanto è costato un singolo raffrescatore basta dividere l’intera somma per 10. Risultato? Un solo raffreddatore è costato la modica cifra di 354,88 euro. Prima considerazione. Non è escluso che rivolgendosi a un colosso del settore come la Hidros i prodotti sarebbero stati “donati”, come ci risulta sia già avvenuto per alcuni edifici scolastici comunali e per quelli di altre città casertane, o quanto meno sarebbero costati molto meno. Vabbè, sorvoliamo.
Ciò che fa gridare a squarciagola allo scandalo è che il modello di raffrescatore acquistato dal Comune, il Bimar VR30, costa soltanto 109,50 euro cadauno. La somma totale di 10 raffreddatori ammonta quindi a soli 1.095 euro a fronte di 3.544 euro spesi. In pratica il triplo in più. Non lo diciamo noi. Guardate voi stessi i prezzi di vendita online dei Bimar VR30. Peraltro a costi inferiori a quelli stanziati l’ente avrebbe potuto comprare climatizzatori ben più efficienti e dignitosi rispetto a miseri “pinguini” dei poveri. Dieci condizionatori della Comfeè sarebbero costati 2.330 euro. Salendo di categoria, per comprare 10 climatizzatori della Olimpia Splendid si sarebbero spesi 2.720 euro (guarda le foto in basso). Come se non bastasse sono stati attivati solo 5 raffrescatori. I restanti 5 non si sa dove siano finiti. Mentre l’estate sta finendo lavorano ancora nella canea i dipendenti degli uffici elettorale, protocollo e anagrafe. Stranamente quelli che hanno segnalato le loro condizioni di lavoro all’Asl. Una punizione? Torniamo a quel Buonuomo del funzionario. Dell’Aversana lo definisce “l’amore del sindaco”. E non perde occasione di difenderlo e di tuonare: “Non toccatelo!”. Sicuramente lo farà anche in questa squallida vicenda.
Lo scandalo nello scandalo è impersonato dalla segretaria comunale Mariarosaria Lanzaro. In qualità di responsabile dell’anticorruzione ha il dovere di supervisionare tutti gli atti amministrativi. È in ferie o ancora in letargo? Nonostante sia stato richiesto un suo intervento sia a mezzo stampa che tramite una segnalazione al protocollo non ha ancora messo mano ad esaminare i tanti illeciti di un altro funzionario comunale, il noto Salvatore Compagnone. Esimia segretaria Lanzaro, dovrebbe sapere meglio di noi che eventuali abusi o omissioni d’ufficio sono reati penali. Se non lo sa non c’è comunque scampo: la legge non ammette ignoranza.
Mario De Michele