Invecchiando si migliora. Peccato che il famoso motto popolare non trova conferma nel caso di Vincenzo De Luca. Anzi, vale il contrario. Col passare degli anni il governatore della Campania peggiora. Il potere politico-gestionale è aumentato. E gli ha dato, ancor di più, alla testa. Un’altra clamorosa dimostrazione è arrivata oggi nel salone convegni del Belvedere di San Leucio durante il dibattito intitolato “Caserta e il territorio provinciale tra le priorità della Regione Campania per lo sviluppo e la valorizzazione di Terra di Lavoro“, organizzato dal consigliere regionale Alfonso Piscitelli (Campania in Movimento). Ha portato i saluti il sindaco di Caserta Carlo Marino. La conclusione dei lavori affidata a De Luca. E tanto per non cambiare il presidente della giunta regionale, spalleggiato da un improbabile Piscitelli, si è esibito in una performance tragicomica. Il clou della sceneggiata si è toccato quando il governatore ha dedicato un intero atto ai giornalisti, accusati di lesa maestà nei suoi confronti, cioè dell’imperatore della Campania. Attacchi lanciati anche nel precedente intervento di Piscitelli (consigliere, suvvia, non si renda ridicolo!) De Luca ha lanciato pesantissime bordate all’indirizzo degli operatori dell’informazione. Un j’accuse che non è piaciuto per nulla a Nicola Turco, presente in sala su invito. Di fronte alla pagliacciata del governatore l’editore del gruppo Teleprima si è alzato dalla sedia ed ha stoppato De Luca. “Lei non si può permettere – ha sbottato Turco – di infangare i giornalisti, che con grandi sacrifici fanno il loro lavoro, anche in condizioni difficili, con l’unico scopo di informare i cittadini. Domattina la citerò per danni per 10 milioni di euro per aver leso l’immagine di tutti i giornalisti italiani”. Il governatore non ha potuto difendersi in un altro modo se non quello di dire “lei è uno maleducato”. Insomma, Turco ha messo alle corde e mandato ko De Luca. Finalmente qualcuno che non gliele manda a dire e che non gli bacia mani e piedi. Che bello.

Mario De Michele

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