Ha ricordato le sofferenze dei migranti, ma anche i marinai procidani sequestrati dai pirati somali e quelli dispersi nell’incidente di gionedi’ scorso al largo di Ischia, il cardinale Crescenzio Sepe durante l’omelia alla vigilia della Solennità di Maria SS. Assunta in Cielo.

 ”A Maria, Madre misericordiosa e premurosa – ha detto l’arcivescovo di Napoli – vogliamo affidare le schiere di fratelli che abbandonano le loro terre e gli affetti più cari in cerca di libertà e di futuro, sfidando le insidie del mare fino all’estremo sacrificio della propria vita, come troppo spesso si sta verificando”. ”Sentiamo il bisogno, in questo momento – ha aggiunto il cardinale Sepe -, di ricordare anche i nostri fratelli marittimi di Procida che da tempo sono nelle mani dei pirati. Per la loro liberazione eleviamo suppliche al Signore per intercessione di Maria, mentre ci uniamo all’ansia e alle sofferenze delle loro famiglie, rivolgendo il nostro appello alle autorità competenti perch‚ vengano esperite tutte le iniziative necessarie per la liberazione di persone innocenti, che si trovano a pagare un prezzo altissimo per il loro gi… tanto duro lavoro”. ”Il Giubileo che stiamo celebrando – ha poi detto il cardinale – è un invito a tutti gli uomini di buona volontà a guardare il cielo con gli occhi della solidarietà con i poveri e gli umili. E’ quello che ci chiede il Signore: non solo essere solidali o semplicemente accoglienti; è necessario essere padri e madri spirituali, testimoni credibili che conoscono e sanno interpretare le complessità e le contraddizioni della vita del nostro popolo che chiede di essere accompagnato, sentirci vicini, donarci integralmente senza doppiezze o fraintendimenti”. L’omelia si e’ conclusa con con la richiesta di intercessione ”per tutto il popolo napoletano, e una speciale benedizione per ciascuno di noi e per tutte le persone che, con la loro partecipazione attiva e continua al Giubileo per Napoli, sono impegnate a far risorgere la nostra citt… sofferente per mali antichi e recenti, nonch‚ ancora mortificata e offesa dalla violenza bieca e mortale della camorra”.

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