Il principale filone della corposa ordinanza firmata dal Gip Antonella Terzi, del Tribunale di Napoli Nord, nell’ambito delle indagini condotte dal pm Paola Da Forno, riguarda un ben oleato sistema corruttivo che ha portato, tra gli altri, all’arresto dell’ex sindaco di Villa Literno, Nicola Tamburrino, e dei fratelli imprenditori Nicchiniello. Questi già coinvolti nell’affare del rifacimento della rete fognaria a Lusciano. Ed è proprio dalle intercettazioni sugli imprenditori partite a Lusciano che si è arrivati a scoprire tutti gli ingranaggi che si stavano muovendo a Villa Literno. I fatti risalgono all’inizio del 2016, periodo in cui il sindaco uscente Tamburrino è alla ricerca spasmodica di consensi e finanziamenti in vista dell’imminente campagna elettorale per essere riconfermato alla guida della città. Improvvisamente compaiono i Nicchiniello, che hanno acquistato un terreno proprio a Villa Literno, in via Delle Dune, e intendono realizzare una struttura turistico-ricreativa. Così iniziano i contatti. Il primo cittadino, per i motivi di cui sopra, si dimostra immediatamente disponibilissimo ad accettare le richieste degli imprenditori di dare una spinta alla loro pratica. Ovviamente in cambio di denaro e voti.

Facciamo qualche passo indietro. Torniamo a quando i rapporti non c’erano ancora e si lavorava alle possibili liste elettorali che si sarebbero potute presentare in vista delle comunali del 2016 a Villa Literno. Franco Nicchiniello prende contatti con Salvatore Riccardi, che si è poi candidato a sindaco. La volontà di raggiungere a tutti i costi gli obiettivi si percepiscono fin dalle prima battute. “Ci dobbiamo preparare Salvatore – dice Franco Nicchiniello – queste elezioni le dobbiamo vincere!” E aggiunge: “Guarda, io mi sono esposto in prima persona, non so se l’hai capito? …Eh, ormai è mia figlia, no, la candidata…”. E poi ancora: “Salvatore li dobbiamo distruggere a questa gente perché non sono degni di comandare questi qua!”. In questa fase i rapporti con Tamburrino non sono buoni e i Nicchiniello lo vogliono far fuori politicamente. Però c’è l’affare da portare avanti e proprio in quel periodo, a ridosso delle elezioni, l’acquisto del terreno in via Delle Dune va in porto. Quindi si deve cambiare strategia: l’amico commercialista di Salvatore Nicchiniello, Angelo Aversano, consiglia di prendere contatti col sindaco perché quest’ultimo, sapendo dell’avversione politica, potrebbe mettere i bastoni tra le ruote a tutta l’operazione che intendono realizzare i potenti imprenditori. Ed è così che poi Salvatore Nicchiniello inizia a muoversi: telefona al sindaco e a Giuseppe D’Ausilio, responsabile dell’UTC di Villa Literno.

Quest’ultimo pure sembra molto interessato alla rielezione di Tamburrino per mantenere il suo incarico al comune: sa che gli avversari politici vorrebbero silurarlo. Salvatore Nicchiniello e Giuseppe D’Ausilio si incontrano e hanno una lunghissima conversazione nella quale parlano di quanto l’imprenditore intende realizzare. Il tecnico comunale, pur sollevando qualche dubbio sulla fattibilità della cosa per una questione di destinazione d’uso da Piano Regolatore degli appezzamenti, sembra vedere di buon occhio le intenzioni di Nicchiniello e nonostante sia in conflitto di interessi accetta anche di stilare il progetto: “…no, io dicevo un’altra cosa…facciamo così, allora io ti curo tutta la…la parte, ehm…per avere il permesso…”. Aggiungendo poi “…le carte le facciamo firmare da Michelangelo” e ancora “…perché non le posso firmare io…le carte le facciamo firmare a Michelangelo D’Andrea quando abbiamo preparato tutto l’incartamento e tutto…”. Intanto vengono avviati i preparativi per organizzare l’incontro col sindaco e per la progettazione della struttura che Nicchiniello vuole realizzare in via Delle Dune.

Luigi Viglione
(continua…)

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