Era il 31 gennaio, 18 giorni fa, quando Raffaele Russo – 60 anni, napoletano che da anni lavora vendendo generatori elettrici in Messico – è uscito dall’albergo «Fuerte Real» di Ciudad de Guzman senza farvi più ritorno. Preoccupati dalla sua assenza, dopo sei il figlio Antonio, 25 anni, e il nipote Vincenzo Cimmino hanno deciso di mettersi sulle sue tracce. E anche di loro si sono perse le tracce. Risucchiati in un buco nero. Dopo oltre due settimane di silenzio, i familiari dei tre – tutti residenti nella zona tra piazza Mercato e via Marina – hanno deciso di uscire allo scoperto lanciando appelli sui social.