Non ci siamo. Spulciando tra le “carte” del Comune di Trentola Ducenta abbiamo fatto una scoperta che lascia senza fiato. L’attuale comandante della polizia municipale Antonio Parisi sarebbe stato assunto mediante una procedura illegittima dalla A alla Z. Il busillis nasce il 12 febbraio 2018. Gelsomina Terracciano, responsabile dell’area Affari generali e Personale, adotta la determinazione n. 35 per assegnare a Parisi la categoria D1 a tempo pieno e indeterminato nella qualità di capo dei vigili urbani. Il provvedimento “incriminato” si era reso necessario in seguito al pensionamento del vicecomandante Castrese Rennella, che negli ultimi quattro anni di servizio ha svolto anche il ruolo di comandante facente funzione. Rennella ha smesso di lavorare il primo febbraio 2018. A quel punto entra in gioco il capo del settore Affari generali e personale che batte ogni record di velocità districandosi in soli 10 giorni nelle famigerate pastoie burocratiche in salsa italiana. Il 12 febbraio dello stesso anno Rennella viene rimpiazzato da Parisi sulla scorta del Piano triennale 2018-2020 del fabbisogno del personale approvato dall’allora commissione straordinaria il 17 gennaio 2018.
Fin qui tutto bene, il problema non è la caduta ma l’atterraggio direbbe il tizio volato da un palazzo di 50 piani, per citare la scena iniziale del magnifico film “L’odio” di Mathieu Kassovitz. Con la determina di Terracciano si atterra in un campo amministrativo minato. Il provvedimento salta in aria in particolare per due aspetti. Primo. La mobilità esterna del personale. Secondo. Il tipo di inquadramento. Andiamo con ordine. La normativa prevede che la mobilità deve avvenire con la pubblicazione del posto che si mette a concorso per la copertura. Come detto è da guinness dei primati la rapidità di apertura e chiusura dell’iter concorsuale. In appena 10 giorni Parisi fa le valigie dal comune di Mondragone e si accasa a Trentola Ducenta. Mettiamola così: complimenti alla Terracciano per il nuovo primato mondiale di assunzione in un ente pubblico. Il bello, si fa per dire, viene quando si entra nel merito della determina. Da quanto emerge dalle carte l’attuale capo dei caschi bianchi è stato inquadrato con una qualifica diversa rispetto al posto da coprire. Con il pensionamento di Rennella la categoria scoperta era la D1 mentre Parisi ha ottenuto la D3. In altre parole doveva essere assunto un settimo livello per coprire il ruolo di vicecomandante che, come Rennella, avrebbe potuto svolgere le funzioni di comandante in attesa del bando di concorso per assumere il capo dei vigili.
Non a caso Parisi quando era in servizio a Mondragone era inquadrato nella categoria D1. Ad adiuvandum il posto di comandante della polizia municipale non era vacante dal primo febbraio 2018, data di quiescenza di Rennella, ma dal primo gennaio del 2012, giorno in cui va in pensione l’allora responsabile Armando Maiolica. Nella determinazione della Terracciano invece si rimarca che il posto di comandante si è reso vacante dal pensionamento di Rennella (ripetiamo, il primo febbraio 2018). Ma la caduta più rovinosa, per tornare al film “L’odio”, avviene sull’inquadramento. Con l’attuazione della mobilità esterna Parisi, passando da Mondragone a Trentola Ducenta, poteva essere assunto solo nella categoria di cui godeva nel comune di appartenenza, cioè la D1. Non si comprende come sia stato inquadrato con la funzione di comandante (D3) quando il posto da coprire era quello di vice. Un balzo in avanti che ha consentito a Parisi di beneficiare del ruolo di responsabile della polizia municipale ben più prestigioso e soprattutto molto meglio remunerato rispetto a quello di vice.
Dalla documentazione che abbiamo approfondito le cose stanno così. Ora spetta ad Andrea Sagliocco fare chiarezza su una vicenda che presenta più di un lato oscuro. Egregio sindaco non faccia orecchie da mercante. Batta un colpo. Quanto prima. Altrimenti qualora il provvedimento fosse illegittimo lei sarebbe corresponsabile. E senza alibi.
Mario De Michele