SANTA MARIA CAPUA VETERE – Un ricorso alla Consulta e un nuovo appello ai parlamentari ma anche alla forze sociali presenti sul territorio perché attuino una forte pressione verso il Governo. Seguirà due strade la battaglia degli avvocati del Foro di Santa Maria Capua Vetere contro l’accorpamento di 18 Comuni dell’Agro-aversano al costituendo Tribunale di Napoli Nord, che dovrebbe avere sede a Giugliano (Napoli).
Questa mattina i professionisti ne hanno discusso in un’animata assemblea straordinaria tenutasi presso gli uffici della camera penale al Palazzo di giustizia sammaritano, e convocata ieri d’urgenza dal consiglio dell’ ordine presieduto da Alessandro Diana, che peraltro aveva invitato anche gli altri i parlamentari casertani, tutti assenti stamani, e i sindaci dei centri coinvolti, che hanno disertato la riunione con la sola eccezione del primo cittadino di Carinaro, Mario Masi, molto applaudito – che si è detto “davvero rammaricato per non aver trovato nessun mio collega, soprattutto il sindaco di Aversa, che ha perso la sede distaccata” – e del sindaco di Santa Maria Capua Veter Biagio Di Muro, che ha parlato di “fallimento della politica”. In rappresentanza del presidente della Provincia Domenico Zinzi era poi presente anche l’assessore provinciale Carlo Puoti, secondo cui la decisione del Governo “depaupera il nostro territorio”. “Comportiamoci da avvocati”, questo il messaggio lanciato dai professionisti, che tradotto in fatti vuol dire contestare dal punto di vista tecnico-giuridico il provvedimento governativo, ma anche rimarcare la differenza dall’opera di mediazione propria della politica; nel documento redatto a fine assemblea, non solo viene annunciata “un’ agitazione permanente degli avvocati”, ma viene stigmatizzata “l’assenza dei rappresentanti della politica, sia nazionale che locale”, e viene evidenziata “l’assenza di logica e di coerenza nel ‘distacco’ del territorio aversano rispetto alla sua originaria storica collocazione. Tanto, in aperta violazione dei principi guida di cui alla legge delega: specificità territoriale del bacino di utenza, presenza di criminalità organizzata, carichi di lavoro, alleggerimento del carico del Tribunale metropolitano di Napoli, riduzione di spesa. Nella specie, nessuno di tali parametri risulta rispettato. Anzi, gli stessi sono ampiamente contraddetti dal provvedimento in parola”.
“La violazione di tali principi – spiega l’avvocato aversano Mauro Iavarone – configura un eccesso di delega da parte del Governo con evidenti profili di incostituzionalità”. Sarà un costituzionalista a valutare se ci sono i margini per un ricorso alla Consulta. Il presidente della Camera Penale Angelo Raucci rincara la dose:” Si vuole sfoltire il Tribunale di Napoli creandone un altro che però avrà i suoi stessi problemi; i comuni partenopei che ricadranno nel circondario di Napoli Nord hanno una popolazione di 690mila abitanti, cui si aggiungono i 18 centri dell’Agro-aversano con altri 230mila residenti. Non ci saranno nemmeno i risparmi di spesa auspicati: resteranno inutilizzate le strutture giudiziarie sul territorio che in questi anni sono risultate adeguate al notevole carico di lavoro; qui a Santa Maria Capua Vetere tutte le aule sono attrezzate per la video-conferenza, ma a Giugliano o Marano? Altro problema è quello delle Corti d’Assise, che non sono previste nel nuovo Tribunale, per cui si dovrà andare sempre a Napoli, o del giudice di pace di Aversa, la cui competenza ricade nel circondario sammaritano. Il nuovo provvedimento creerà parecchi conflitti di competenza”. Molto duri anche i magistrati presenti, ovvero il presidente del Tribunale Andrea Della Selva, che ha ricordato come “la stessa Anm di Napoli ha già manifestato la propria contrarietà all’ipotesi dell’accorpamento, così come la DDA. Speravo in un rafforzamento del Tribunale, visti gli ottimi risultati sul fronte dei procedimenti definiti”; mentre il Procuratore Capo Corrado Lembo, che più volte ha lanciato l’allarme contro la scomparsa delle sedi distaccate, definite avamposti di legalità, parlando di un esercito che abbandona il campo di battaglia, oggi ha snocciolato i dati DGstat (Direzione Generale di Statistica, ndr), relativi al 2010, che confermano Santa Maria Capua Vetere come il sesto tribunale in Italia quanto a carichi di lavoro a fronte di un organico fatto di appena due Procuratori Aggiunti e 26 sostituti, ma solo sulla carta.