In perfetto stile stalinista il partito democratico epura Massimo Schiavone dalla lista alle regionali in provincia di Caserta. Al momento non c’è la motivazione ufficiale, quella di facciata, perché la vera ragione dell’esclusione del giovane medico di Sessa Aurunca, candidato dem alle ultime europee, è nota da tempo anche ai sassi: ha troppi voti, per cui sarebbe arrivato davanti a Marco Villano, pupillo di Stefano Graziano, che ancora una volta ha imposto la sua linea pseudopolitica con i soliti magheggi romani. Da oggi il Pd inaugura una nuova e innovativa stagione: quelli che hanno i voti non possono candidarsi. È l’antidemocrazia, bellezza! Una roba da regime sovietico. Peggio. Da Talebani. Salvo clamorose sorprese all’ultimo respiro, sortisce gli effetti (disastrosi) sperati la strategia a perdere di Graziano che, pur di far approdare il figlioccio Villano nel parlamentino campano, ha assentato un altro colpo letale al partito di Terra di Lavoro, già in coma profondo da anni. In un marasma del genere, con la lista non ancora depositata a poche ore dal termine ultimo, non sorprende la decisione di Lucia Esposito, già annunciata ieri a Il Mattino, di tirarsi fuori dalla mischia. Nell’impazzimento totale di un partito da psicodramma c’è ancora qualcuno politicamente sano di mente.
Al posto di Schiavone entra in gioco l’avvocato Sica di San Tammaro, dopo il secco “no” dell’ex sindaco di Casal di Principe Renato Natale. Confermati i nomi della vigilia di Pierluigi Landolfi e Antonello Bonacci, già capogabinetto del sottosegretario all’Economia Sandra Savino di Forza Italia. Non è un refuso, è proprio Forza Italia. Freud ha già prenotato lo psicanalista. Nemmeno lui ci ha capito nulla. In quota rosa troviamo l’ex deputata Camilla Sgambato, Marianna Funaro, consigliera comunale “sciolta” per camorra (sic!), e Milena Russo, sconosciuta alle cronache politiche. Ancora da riempiere l’ottavo tassello. È in corso un serrato confronto sui criteri di scelta: c’è chi propende per consultare l’elenco telefonico scegliendo con una benda sugli occhi e chi invece vorrebbe una selezione più accurata, ad esempio chiedere la disponibilità al primo parcheggiatore abusivo che non sta litigando con un automobilista sul compenso per la sosta. Si profila una lunga discussione notturna. Non c’è fretta. Le liste si presentano domattina. Nella peggiore delle ipotesi sarà lasciata una casella libera. Ogni elettore del Pd potrà scrivere il nome che gli pare. Più democratico di così.
Mario De Michele












