“Abbiamo eguagliato il numero delle medaglie vinte quattro anni fa a Pechino: è stato indubbiamente un bel successo. Peccato per l’oro non dato a Cammarelle. Prendiamo atto di quello che è successo. Roberto rimane comunque il più grande peso massimo dilettanti di tutta la storia della nostra boxe, avendo vinto un oro, un argento e un bronzo in tre Olimpiadi diverse”. Così il c.t. della squadra di pugilato, Francesco Damiani, al rientro questa sera a Roma da Londra dove la nazionale è stata accolta da amici e parenti in festa. Damiani ha aggiunto che dopo il verdetto “gli allenatori inglesi si sono scusati. Purtroppo loro non c’entrano nulla in un fatto di giuria. Siamo comunque contenti lo stesso”.
Damiani ha quindi confessato che quella di Londra è stata la sua ultima Olimpiade da commissario tecnico. “Non ho più la voglia di andare avanti. Sia chiaro – ha precisato – Non mi fermo per ciò che è successo a Roberto, ma per tante altre ragioni. Resterò comunque sempre nell’ambito del pugilato. Ora però è arrivato il momento di lasciare spazio ai giovani”. Per Roberto Cammarelle è ancora tanta la delusione per l’oro perso a Londra. “Pian piano sto metabolizzando ciò che è accaduto – ha detto il pugile -. Porto comunque a casa una medaglia. Va bene così. Credo di aver fatto una grande impresa, una grande Olimpiade e sono contento”. Per quanto riguarda la proposta avanzata dal sindaco di Assisi, Claudio Ricci, secondo cui Cammarelle andrebbe risarcito sul piano etico sportivo da parte del Cio con una medaglia d’oro olimpica onoraria, l’azzurro ha “bocciato” l’idea, spiegando che non “mi piacerebbe ricevere una medaglia soltanto per il fair play o per il modo di accettare un verdetto non giusto. Ho sempre voluto conquistarmi le medaglie sul campo. Per questo motivo mi tengo la mia medaglia d’argento con grande dignità”. A chi gli ha poi chiesto se sta pensando di passare tra i professionisti, Cammarelle ha risposto che “non c’é mai stata prima e non c’é anche adesso l’idea di passare tra i professionisti”. Da parte sua, Clemente Russo ha detto che dopo due argenti in altrettante Olimpiadi, “la corsa all’oro non è ancora finita. Per quanto mi riguarda, Rio rimane un obiettivo importante. Anche se ho già 30 anni e i riflessi e il ritmo sono forse più bassi degli avversari, ho comunque sempre dentro di me la voglia di un bambino ed è quella che serve per preparare una Olimpiade. I Giochi non si vincono soltanto sul ring, ma anche in palestra”. Soddisfatto a metà si è poi mostrato Vincenzo Mangiacapre, bronzo nella categoria 64 kg. “Anche se ho ottenuto un ottimo risultato, volevo di più. Ero partito da Roma con l’obiettivo di vincere l’oro. Questo bronzo mi pemetterà di arrivare a Rio più carico e più convinto dei miei mezzi”.