“A prima vista può sembrare che la squalifica di Conte non penalizzi la Juve, invece un allenatore con le sue caratteristiche è uno che incide molto nello spogliatoio e nelle partite. Oggi lui è un leone in gabbia e non può essere che dispiaciuto”.

Lo ha detto Gianluigi Buffon parlando del proprio allenatore, sotto squalifica per dieci mesi. Nella stagione appena iniziata, la Juve si conferma più che mai la squadra da battere, tra le rivali quest’anno anche la Roma di Zeman: “Non entro in merito ai suoi discorsi fuori dal campo, il personaggio è questo e va preso così – ha osservato Buffon – non posso certo essere io a dire se ha torto o ha ragione anche perché ho trent’anni meno di lui, e poi ognuno deve essere libero di esprimere il proprio parere. La sua vera conquista e il suo valore Zeman lo ha ottenuto e dimostrato comunque sul campo, facendo risultati incredibili con un gioco divertente, che appassiona i tifosi. Il suo è un calcio che non é mai tramontato. Quanto alla rivalità tra Juve e Roma, quella c’é sempre stata e sempre ci sarà. Sta anche a noi addetti ai lavori non avvelenare troppo il clima attorno a certe sfide. Se ci sentiamo, noi della Juve, soli contro tutti? Ammetterlo sarebbe un modo per copiare quelli che si lamentano sempre e per creare alibi. Posso dire che siamo soli contro tutti perché più che mai quest’anno tutti proveranno a batterci e mi riferisco al campo. Di tutto il resto mi interessa relativamente”.  “Su Francesco Totti c’é poco da dire, si è rimesso in discussione per dimostrare che è ancora il migliore”. Così Gianluigi Buffon sul capitano della Roma protagonista di un grande inizio di stagione. “Già in ritiro aveva fatto capire che l’approccio è quello di giocatori che decidono loro quando chiudere la serranda – aggiunge il capitano della nazionale -. Per Del Piero è un altro discorso, di età e di scelta che non è dipesa da lui. Però anche Alex ha ancora voglia di dimostrare il suo valore, se andrà in Australia, sarà una scelta particolare ma che condivido, gli auguro tutto il meglio perché se lo merita”

 

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