Del Piero. Ancora, sempre lui. Nel giorno della storia, per fare la storia. La Juventus forse più bella della stagione, quantomeno nel primo tempo, ha patito oltre l’immaginabile, e non era bastata per avere la meglio di una Lazio tutta cuore e difesa, che continua a fare più di quanto atteso e aspettabile.

Poi è entrato in campo, per la 700/a volta con la maglia bianconera, Del Piero. Punizione-gol. Un classico. Che vuol dire il 2-1 poi definitivo a 8’ dalla fine, per spareggiare le reti di Pepe e Mauri. E vuol dire che la Juve torna davanti al Milan, che la Juve questo scudetto non vuole proprio mollarlo, anche in una serata in cui le era girato tutto storto, sottoporta. La Lazio per il terzo posto non mollerà. Ci vorrà questa grinta per conquistarlo, poi, certo, in fase propositiva nelle gare da qui alla fine sarà lecito attendersi ben di più. Tardi, molto tardi, ma non troppo tardi. Perché a Del Piero basta poco per scrivere la storia bianconera per la settecentesima volta, quanto le sue presenze in bianconero. Basta una punizione, e neanche dal limite. Solita rincorsa. Marchetti fa un passo sul palo coperto dalla barriera e lascia scoperto il suo. E Del Piero lo punisce. Il risultato di tante altre volte, più importante che mai. Gol. La Juve vince, lo scudetto è sempre meno un sogno e sempre più una realtà.

 

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