Un summit di un paio d’ore stamattina, poi insieme al Salone d’Onore del Coni in occasione della consegna del premio ‘Enzo Bearzot’ 2017. Maurizio Sarri e Aurelio De Laurentiis sanciscono pubblicamente la volontà di proseguire ancora insieme: “Per il futuro non sono assolutamente preoccupato. Mi sono beccato brutti manifesti quando avevo scelto Sarri, ora sono contento che ci sia un plauso totale per Sarri: lavoreremo insieme e finché andremo d’accordo non credo ci sia bisogno di parlare della clausola rescissoria”, ha spiegato il patron partenopeo. A confermare la volontà di proseguire in azzurro, lo stesso Sarri: “La mia sensazione in questo momento è di non aver finito al Napoli. Ho un lavoro da finire”, ha specificato l’allenatore toscano. Che ha poi chiarito meglio costa intendesse dire: “Dedico ai tifosi del Napoli il premio Bearzot, anche se vorrei dedicare loro qualcos’altro che quest’anno non sono riuscito a raggiungere…”. Per quanto tempo durera’ ancora il matrimonio, però, ancora non è chiaro. Così, se il futuro immediato sembrava scontato da passare insieme, per quello a medio lungo termine se ne dovrà riparlare. Così come per quell’adeguamento che Sarri crede di meritare dopo le due annate con il secondo e il terzo posto oltre all’ottavo di finale di Champions League: “Il contratto di Sarri? Esiste, andate in Lega a leggerlo. Un aumento? Ma quale aumento? Volete darglielo voi l’aumento? A me non ha chiesto nulla…”, glissa sarcastico De Laurentiis a margine del premio. “Io ho ancora il contratto per un anno più due, non c’è niente da parlare di questo. Ritocco? Ripeto, niente da parlare”, replica laconico Sarri. I due si rivedranno alla presenza dell’agente dell’allenatore, che vorrebbe comunque mantenere invariata la clausola, da otto milioni, che gli permetterebbe di liberarsi il prossimo anno. Su una cosa i due vanno d’accordo: “Difficile migliorare questa squadra”. Anche se la considerazione finale del toscano lascia intuire la sua rassegnazione per un mercato che si prevede avaro di colpi: “Abbiamo raggiunto un livello elevato e andare a prendere giocatori che potrebbero rendere di più di questi dal punto di vita economico è folle. L’unica speranza è che i giovani che abbiamo continuino a crescere”.

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