Massimo Cellino cambia ancora: addio Davide Ballardini, in arrivo Massimo Ficcadenti. Domani dovrebbe essere il giorno decisivo. Sempre che all’ultimo momento non spunti l’ennesima sorpresa. Nelle scorse ore e’ circolato altresi’ il nome di Diego Lopez, allenatore della formazione Giovanissimi, ma anche perfetto conoscitore dei meccanismi dello spogliatoio rossoblu’, visto che sino a due anni fa era capitano della squadra e giocava con i vari Canini, Conti, Agostini, Cossu e Pisano. Potrebbe essere la prossima scommessa del presidente. Se non subito, almeno per la stagione 2012-13.
C’e’ un giallo, pero’: la comunicazione dell’esonero di Ballardini e di tutto lo staff nel sito del Cagliari e’ comparsa alle 18.13. Ma poi e’ sparita. Alle 19.59 nuova comunicazione: ”E’ in corso, presso la sede della Cagliari Calcio, una riunione convocata dal presidente Cellino, che con i suoi collaboratori sta esaminando la situazione della conduzione tecnica della squadra”. Che cosa stia succedendo in questi minuti in viale La Playa ancora non e’ chiaro. Ma per ora tutte le strade portano, invece, al tecnico marchigiano, che aveva guidato la squadra subito dopo l’esonero-choc di Donadoni alla vigilia del campionato: l’obiettivo e’ tirarsi fuori dalla mischia per non retrocedere, gia’ dalla gara di domenica al Sant’Elia con il Cesena, proprio la squadra guidata l’anno scorso da Ficcadenti. Per questo serve subito un tecnico che conosca, oltre alla squadra, situazioni di questo genere. Non che Ballardini non sia esperto di percorsi salvezza, visto il miracolo di qualche anno fa con i rossoblu’. Ma qualcosa deve essersi incrinato nei rapporti quasi sempre molto buoni con Cellino. Il presidente, dopo le illusioni del dopo-Palermo con la squadra quasi lanciata nella corsa verso l’Europa, ha avuto i primi dubbi dopo i due stop consecutivi con Lecce e Siena. E si e’ evidentemente spaventato dopo la Waterloo al San Paolo, il 6-3 subito ad opera del Napoli. Preoccupato da un Lecce si’ a meno 6, ma molto piu’ in forma dei rossoblu’. E neppure l’attenuante delle assenze (con il Napoli mancava Pinilla e Cossu e’ rimasto in panchina per tutta la gara) e’ servita a qualcosa. Si riaprono quindi le porte per il ritorno di Ficcadenti, l’allenatore delle tre vittorie in cinque partite all’inizio del campionato, la prima addirittura in casa della Roma. L’entusiasmo, anche in quel caso, era pian piano calato dopo i tre pareggi di fila con Siena, Napoli e Cesena. Mentre la situazione era precipitata dopo la sconfitta interna con la Lazio (0-3) e la caduta di Bergamo con l’Atalanta. Gara che aveva provocato l’esonero: non tanto per la posizione in classifica, ancora buona, ma forse per il fatto che nelle ultime cinque partite prima dell’addio il Cagliari era riuscito a segnare un solo gol, su rigore con il Cesena. Cellino non era rimasto insensibile. E aveva subito chiamato Ballardini, alla sua terza volta in Sardegna: un’avventura cominciata a San Siro con la sconfitta a Milano con l’Inter. E chiusa – giallo permettendo – al San Paolo proprio con il Napoli, la squadra contro cui era partita la magica rimonta del Cagliari nel 2007-2008.