Ancora una volta il Napoli si arena contro una piccola e si allontana ancora di più dalla zona Champions, viste le contemporanee vittorie di Roma e Lazio. Lenta nella manovra, mai avvolgente, la squadra di Benitez è stata anche sfortunata (un palo e due salvataggi sulla linea), ma paga un’amnesia difensiva di Henrique, con la complicità di Calvarese. Per l’Atalanta una gara fatta di corsa, cuore e battaglia, con un punto meritato per il fatto di non aver perso mai la testa. Neanche quando è rimasta in dieci e Reja è passato ad un 5-3-1 a completa protezione di Sportiello. molta noia. Benitez recupera Koulibaly e cambia volto alla squadra che viene dal pareggio europeo di Mosca, confermando però Gabbiadini alle spalle di Higuain ed escludendo ancora una volta Hamsik. Reja, invece, cambia modulo per la terza volta su tre e stavolta si mette a specchio, optando per il 4-2-3-1 con Zappacosta alto, tra i trequartisti. Si comincia nel ricordo di Pasquale D’Angelo, il capotifoso morto a Mosca, ma poi il Napoli fa davvero poco per domare la partita e portarla a casa. Baricentro basso, Callejon prova qualche folata, Higuain viene spesso a cercare palla sulla trequarti, Gabbiadini sembra il più in palla e Koulibaly gestisce bene i ritmi difensivi. Anche se poi al 6′, in realtà, la squadra di Benitez potrebbe già passare, con un colpo di testa di Britos salvato sulla linea dall’ex Denis. Poi, però, poco altro, con Maggio che attacca poco una fascia in cui il Papu Gomez dà poca copertura. E proprio l’argentino, al 16′, ha l’occasione per il colpo gobbo, ma spreca maldestramente alto da buona posizione (tra l’altro, il guardalinee aveva segnalato un fuorigioco inesistente). Lo stesso Gomez al 25′ invece di scaricare su Zappacosta, spreca un’ottima ripartenza calciando debolmente. Poi, prima del fischio finale, Sportiello dice no prima a Gabbiadini su punizione, poi a Higuain su bolide dalla distanza. Allora il Napoli decide che è il momento di aumentare e l’espulsione di Gomez per doppia ammonizione dopo 10′ della ripresa sembra essere il preludio al vantaggio. Poco prima, infatti, Sportiello si era superato sul tap-in in corsa ravvicinato di Higuain, subito dopo ha prima detto di no a Gabbiadini ancora su punizione, poi benedetto il palo che ha respinto il piattone chirurgico di De Guzman dal limite. Ed invece a passare è l’Atalanta, con un concorso di colpa tra Henrique e Calvarese. Il brasiliano si addormenta nella gestione di un pallone da ultimo uomo, l’arbitro non vede il colpo da dietro di Pinilla, che poi ruba palla allo stesso Henrique ed insacca a porta vuota. Allora Benitez si gioca le carte Hamsik e Mertens, ma la fortuna non gira, tanto che stavolta è Cigarini a salvare sulla linea il colpo di testa a botta sicura di Henrique. Poi Calvarese perde completamente la gestione del match, grazia Britos ed Inler, inverte l’ammonizione di Maggio. Ma nel finale sale in cattedra Hamsik, priva servendo il pallone del pareggio a Zapata (imperioso stacco di testa al 43′), poi sfiorando il vantaggio con una botta da fuori di poco alto. Finisce con l’espulsione di Benitez per proteste, l’ennesima occasione persa dal Napoli con le piccole, che al San Paolo diventano grandi.