Raggiunto l’obiettivo del secondo posto, il tema imminete riguarda la conferma dell’allenatore. Mazzarri tentenna, non ha ancora deciso se continuare la sua avventura partenopea o andare via. Ciò che frena il tecnico dinanzi alla possibilità di prolungare è la consapevolezza di aver ottenuto il massimo risultato a Napoli. Probabilmente, secondo il suo modo di vedere il calcio, questo Napoli non può andare oltre il secondo posto e la logica indica che è opportuno lasciare dopo aver raggiunto l’apice.

Ciò non può rincuorare troppo i tifosi perché significa dire che il club, nonostante sia davvero poco distante dal risultato massimo in Italia, non ha alcuna intenzione di puntare decisamente allo scudetto con una campagna acquisti mirata e adeguata per completare definitivamente la squadra. Difficile pensare al contrario perché i dubbi di Mazzarri non avrebbero alcun senso se dopo un secondo posto la società gli offrisse un rinnovo con adeguamento e la chiara volontà di colmare il piccolo gap con la Juve. Una storia già vista in casa azzurra andando indietro con il tempo. Anche il grande Petisso, dopo un terzo e un secondo posto, preferì, o si sentì costretto, a lasciare andando a vincere il tricolore a Firenze. Evidentemente Ferlaino ieri, come De Laurentiis oggi, non aveva l’intenzione ferma e decisa di migliorare quella squadra per puntare senza equivoci al grande risultato.

Mazzarri vuole vincere dopo un secondo posto, così come i tifosi che l’hanno gridato a gran voce al San Paolo durante il discorso di fine anno del patron. A Napoli tutti sentono l’odore del tricolore da alcuni anni e tutti sono consapevoli che i mezzi ci sono per regalare alla gente il terzo tricolore. E’ opportuno sottolineare vivamente che quella della gente di Napoli non è ingratitudine nei confronti di chi ha riportato il calcio in città, ma soltanto consapevolezza. Tutto ciò prescinde, poi dal comportamento del tecnico. Avere dei dubbi è umano ma trascinarli in tal modo e riproporli ogni anno non è gradevole nei confronti di una piazza che non ha mai fatto mancare il suo affetto all’allenatore. Tuttavia, la decisione è inevitabilmente vicina mentre la situazione di Cavani è un pò diversa. Il giocatore vuole il Real che al momento non trova i 63 milioni più tasse da versare al club. I milionari della Premier sono pronti ad approfittarne ma il bomber non è affascinato allo stesso modo. Anche per Cavani, insomma, come per Mazzarri, la sfera passa ancora al club, al presidente che ha gli strumenti per convincere anche il Matador, e non si tratta soprattutto di soldi. Il produttore è dinanzi ad un lascia o raddoppia. Dare a Cavani e Mazzarri un Napoli più forte o rifare tutto sul più bello nonostante le casse floride?

 

Marcello Pelillo

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