Trecento panchine in serie A. Senza mai subire un esonero. E’ un doppio record quello che WalterMazzarri mettera’ a segno domenica quando si siedera’, solo perpochi secondi come d’abitudine, sulla panchina del suo Napoli contro il Parma al San Paolo.

”E’ un record – ammette lo stesso Mazzarri intervistato da Sky – e’ come aver vinto qualcosa d’importante, perche’ l’allenatore e’ sempre il primo a pagare. Se tu non hai mai avuto un esonero vuol dire che hai fatto contenti tutti, i tifosi, il presidente. E’ chiaro che tutto viene fatto bene se i giocatori ti seguono. Questo e’ il segreto a cui secondo me deve pensare un allenatore: allenare bene i propri giocatori, poi tutto il resto viene di conseguenza”. Mazzarri sente di dover dire grazie a chi fece partire la sua carriera prima a Bologna e poi proprio a Napoli, Renzo Ulivieri. ”Lo devo ringraziare – dice – perche’ mi ha dato la possibilita’ di formare le mie capacita’, facendo dapprima l’osservatore, poi l’allenatore in seconda. Credo che tutti questi ruoli mi abbiano aiutato, formato e mi abbiano fatto capire che sono adatto a fare questo mestiere. La bicicletta me l’ha data Ulivieri. Credo di aver ripagato la possibilita’ che mi ha dato perche’ poi alla fine sono andato con le mie gambe”. E con le sue gambe, in tre anni, ha portato il Napoli stabilmente nell’elite italiana del calcio e nelle coppe europee, anche attraverso un sistema di gioco che ha preso piede nel calcio italiano: ”Non posso nascondere – spiegaMazzarri – di essere orgoglioso perche’ ho puntato a fare l’allenatore in un certo modo, ho sempre creduto in quello che ho fatto e sono dodici anni che porto avanti questo sistema di gioco, questo atteggiamento tattico. Anche quando qualcuno mi diceva che poteva essere un limite perche’ il calcio andava in un’altra direzione. Io, rimanendo fermo sui miei pensieri, ho visto che dopo tanti anni il calcio si sta convertendo. Questo per me e’ motivo di grande soddisfazione”. Un rimpianto, pero’, Mazzarri ce l’ha ed e’ forse per questo che quest’anno ha voluto coprire i doppi ruoli nel suo Napoli per fare piu’ turn over: ”Mi e’ dispiaciuto – ammette – non essere tornato in Champions per pochissimo l’anno scorso, soprattutto con la partita di Bologna, ma anche per qualche punto precedentemente buttato al vento un po’ per leggerezza”. Oltre che del rapporto con Ulivieri, Mazzarri ha parlato anche di altri colleghi a partire da Zeman e dal suo ritorno in A. ”Non mi ha sorpreso – ha detto l’allenatore azzurro – ritrovarlo in A. In questo calcio sono i presidenti che fanno le scelte. Non lo conosco direttamente, ma ne ho sentito parlare tanto. Ho studiato all’inizio il suo calcio. A me piacciono gli allenatori che danno un’impronta alla loro squadra e lui e’ uno di questi. E’ normale che possa allenare in Serie A e soprattutto una grande piazza come la Roma”. Mazzarri e’ tornato anche sulle polemiche che lo videro protagonista a distanza con Mourinho quando era all’Inter. ”Ho sempre parlato benissimo di Mourinho – ha detto – quando e’ arrivato all’Inter ho detto che meritava di allenare una piazza cosi’ importante. Poi c’e’ stato solo un episodio (dopo Inter-Napoli 0-0 del 2010, ndr) in cui io avevo visto la partita in modo diverso rispetto a come l’aveva vista lui e ci fu questo battibecco che si e’ chiuso nel migliore dei modi quando lui stesso ha riconosciuto che il Napoli in Champions aveva giocato molto bene. Poi so benissimo che aveva un bel rapporto con Pandev, lui stesso ha tranquillamente ammesso che il Napoli e’ una buona squadra”. Qualche battibecco c’e’ stato anche con il tecnico del Milan Allegri: ”Credo che a volte il confronto sia bello. Quando un allenatore fa gli interessi della propria squadra e l’altro allena la sua non si puo’ sempre essere d’accordo. Poi io con Allegri ho un rapporto normalissimo, una volta chiarite le cose finisce tutto li’. Non ho nessun problema con lui, almeno a livello personale”.

 

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