Manca solo l’annuncio, una firma e poi parola al patron. Napoli cambia strada, chiude un ciclo e ne riapre un altro salutandosi in maniera forse troppo polemica con Mazzarri. Ai tifosi non è piaciuta la gestione del passaggio dal Napoli all’Inter da parte del nuovo tecnico nerazzurro. Ad alimentare la vicenda, che rischia di macchiare quattro anni di grande lavoro, sono le voci di mercato. Secondo indiscrezioni, l’allenatore interista sta provando a corteggiare in gran segreto più di un azzurro.

All’ombra del Vesuvio qualcuno spera che ci siano anche Britos, Donadel e Mesto in questa presunta lista, uomini che difficilmente faranno parte del progetto tecnico di Benitez, il nuovo che avanza. Il cambio della guida tecnica è vissuta con grandi dubbi da parte di una fetta importante di tifosi e addetti ai lavori, pensando soprattutto ai risultati ottenuti sul campo da Mazzarri. Benitez, in realtà, può essere un elemento di ulteriore crescita per il club grazie alla sua visuale molto più vicina alla linea gestionale di Aurelio De Laurentiis. Quest’ultimo, ha cambiato l’organizzazione del club dopo la chiusura del rapporto professionale con Marino mettendo al centro delle operazioni e delle scelte di mercato proprio l’allenatore in luogo di un dirigente. Tuttavia, il tecnico doveva muoversi e segnalare gli elementi e i ruoli da coprire senza andare oltre i rigidi criteri gestionali dettati dal presidente che permettono, però al Napoli di avere un bilancio positivo e privo di debiti con le banche. Il punto di rottura tra Mazzarri e il presidente è nascosto dietro quest’ultimo aspetto. Quei criteri gestionali, che fanno da cardine alla politica societaria di Aurelio De Laurentiis, per Mazzarri hanno rappresentato una zavorra, dei paletti insuperabili per la costruzione di una squadra vincente.

La posizione del tecnico toscano è tuttavia figlia di una sua personale visuale del calcio secondo la quale le squadre vincenti si costruiscono esclusivamente acquistando elementi che hanno già vinto, gente esperta, dal curriculum che parla da solo. Benitez, in tal senso, ha una visione più aperta e vicina a quella di De Laurentiis, confortata dai risultati che ha ottenuto con squadre importanti, ma che non partivano con i favori dei pronostici. Benitez ha saputo vincere in Spagna con il Valencia, nonostante la potenza consolidata nei decenni da Barcellona e Real Madrid. Ha saputo toccare il tetto d’Europa con il Liverpool, squadra valida ma non candidata al successo finale in quel periodo. Ci si chiede come abbia fatto Benitez a vincere… La risposta è nel modo di vedere il calcio e nella capacità di scegliere i calciatori. Per Mazzarri conta il curriculum, per Benitez conta la qualità e se c’è qualità il curriculum si arricchisce strada facendo, perché nessuno nasce con il curriculum già ricco. La convergenza di vedute tra Benitez e De Laurentiis potrebbe portare il Napoli ad una crescita ulteriore nonché a sognare grandi traguardi, nonostante i cardini economici e gestionali imposti dal presidente. Questo Napoli con questa società e le sue regole di gestione contabile può vincere soltanto con un allenatore bravo sul campo e sul mercato.

Mazzarri è stato bravissimo nel rettangolo di gioco ma le sue vedute di mercato non potevano mai conciliarsi con la politica del club e dato il ruolo principale in tal senso, dettato dallo stesso patron, è stato opportuno separarsi. Il Napoli per vincere ha bisogno di un allenatore manager, capace di guidare la squadra in campo e di costruirla individuando qualità pur non confortate da un curriculum già ricco. La speranza di Napoli è che Benitez possa essere l’uomo giusto. Le premesse ci sono tutte… ad maiora…

Marcello Pelillo

 

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