Massimo Moratti commissiono’ a Giuliano Tavaroli, l’ex capo della security di Telecom e Pirelli il report ‘Ladroni’, quello che riguarda in particolare l’ex arbitro De Santis. Lo ha ripetuto oggi lo stesso Tavaroli convocato come testimone-imputato di reato connesso al processo sul caso dei dossier illegali,

per il quale ha patteggiato 4 anni di carcere, e che ora vede alla sbarra tra gli altri gli allora investigatori privati Emanuele Cipriani e Marco Bernardini, e l’ex responsabile di Telecom Brasile Angelo Iannone. Tavaroli, per la prima volta davanti ai giudici della Corte d’Assise di Milano, presieduti da Piero Gamacchio, nell’aula bunker vicino a san Vittore, ha reso la sua deposizione, passando in rassegna vari dossier confezionati per lui quando era capo della security di Telecom e Pirelli. E quando Irma Conti, che con il collega Paolo Gallinelli e l’avvocato dell’ex arbitro Massimo De Santis, una delle molte parti civili, gli ha domandato da chi fosse stato contattato per il dossier intitolato ‘Ladroni’, ha risposto “da Moratti” aggiungendo che era “per l’Inter”. Inoltre ha precisato di aver preso contatti con l’allora dirigente neroazzurro Giacinto Facchetti per i termini organizzativi dell’operazione. Il legale ha poi insistito chiedendo se dunque l’input provenisse da Moratti, Tavaroli ha confermato con un “sì”. Come risulta agli atti dell’inchiesta, il dossier che riguardava De Santis e altre quattro persone, tra cui l’ex direttore sportivo di Messina e Genoa Mariano Fabiani e il guardalinee Enrico Cennicola, è stato confezionato tra il gennaio e il luglio del 2003. Dell’operazione aveva anche parlato l’investigatore privato Emanuele Cipriani, ora imputato al processo milanese con una decina di persone. Cipriani, il 13 ottobre 2006, aveva messo a verbale: “Tavaroli si limitò a dirmi che De Santis era un arbitro che probabilmente prendeva i soldi e che occorreva controllare società sportive in Calabria per verificare un possibile collegamento con De Santis. L’incarico – aveva sottolineato l’investigatore privato – mi venne conferito da Tavaroli in Pirelli ed io fatturai alla Pirelli su richiesta espressa di Tavaroli”. Non e’ la prima volta che Tavaroli racconta la vicenda, peraltro sempre smentita dal presidente dell’Inter, e anche dall’ex presidente di Telecom, Marco Tronchetti Provera, che, sentito come teste durante l’udienza preliminare nel marzo di due anni fa, aveva parlato di ”iniziativa autonoma” della Security ”di cui non sono a conoscenza ed escludo anche che lo abbia chiesto Moratti”. L’iniziativa, da quel che si sa, portò la sicurezza a indagare sui rapporti tra Luciano Moggi e alcuni arbitri di serie A. Tavaroli, che tra l’altro ha negato che Marco Tronchetti Provera gli avesse commissionato qualsiasi tipo di attività di dossieraggio sui Ds in relazione all’Oak Fund e ha detto che l’incursione nel sistema informatico di Rcs fu ”una stupidata”, tornera’ davanti alla corte per proseguire la sua testimonianza mercoledi’ prossimo.

 

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