Walter Mazzarri l’aveva promesso e lo farà. Il Napoli si presenterà in campo al San Paolo giovedì sera nel debutto stagionale in Europa League contro gli svedesi dell’AIK Solna con un turnover spinto che cambierà quasi del tutto i connotati alla squadra vista in campo nelle prime tre giornate di campionato.

Via libera dunque ai rincalzi, con qualche dubbio che permane ancora per la difesa, soprattutto sul fianco sinistro per i contemporanei infortuni di Britos (sarà di nuovo disponibile soltanto dopo la prossima sosta di metà ottobre a causa di un problema muscolare) e di Aronica (che è però in via di rapido miglioramento). Le presenze che appaiono quasi certe sono quelle di Rosati in porta, di Gamberini e Fernandez in difesa, di Behrami e Donadel a centrocampo, di Mesto e Dossena sulle fasce e di Insigne e Vargas in attacco. Rimane posto per due soli titolari, uno dei quali sarà sicuramente Marek Hamsik che sta attraversando un periodo di forma straordinario e che potrebbe eventualmente essere rilevato da El Kaddouri in caso di risultato favorevole in corso di partita. Per quanto riguarda il secondo ‘titolarissimo’ da utilizzare, il principale indiziato è Campagnaro che ha il pregio di poter giocare indifferentemente a destra ed a sinistra. Molto dipenderà, però, dalle indicazioni del medico sociale De Nicola: se dovesse dare via libera ad Aronica, Mazzarri potrebbe anche decidere di attuare una rivoluzione per dieci undicesimi, mandando in campo il solo Hamsik fra quelli che hanno giocato dall’inizio e vinto domenica contro il Parma. Questo significa che il Napoli snobba l’avversario? Non è esattamente così. Mazzarri quest’ anno ha chiesto alla società che gli venisse messa a disposizione una rosa più ampia, fatta da due giocatori di qualità per ogni ruolo. E’ stato accontentato e lo scopo è proprio quello di preservare i titolari per evitare loro eccessivi affaticamenti. Il campionato, è inutile negarlo, è il primo obiettivo per l’allenatore e per la società. D’altronde il tecnico ritiene che anche le cosiddette riserve siano in grado di ben figurare in Europa e certamente non sottovaluta l’AIK che sembra attraversare peraltro un periodo particolarmente felice (é secondo in classifica nel campionato svedese) e che viene dipinto come la Juventus della Scandinavia. Anche De Laurentiis era stato chiaro ad inizio di stagione: l’Europa League fa consumare molte energie e frutta poco sul piano dell’immagine e del bilancio. A meno che non si riesca ad arrivare fino in fondo perché in quel caso anche l’interesse per la parente povera della Champions tutti hanno interesse e voglia di mettere un trofeo in bacheca.

 

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