Pazzo Napoli. Va sotto con l’Empoli, si fa dominare dai toscani, viene fischiato dai tifosi, ma quando tutto sembra perduto si riprende all’improvviso e riesce a portare a casa almeno un punto. E’ poco, rispetto alle aspettative dell’ambiente, ma è tanto per come si erano messe le cose in campo. La squadra di Benitez, per buona parte della gara, è spenta, non ha grinta, ha le idee confuse. L’Empoli, invece, è pratico, cinico e lucido. La trama della partita è quella solita quando il Napoli gioca con squadre sulla carta più deboli. La disposizione di Benitez prevede il solo Zapata (preferito dall’allenatore ad Higuain che va in panchina) come punta ed il colombiano è sempre circondato da un nugolo di avversari. I trequartisti azzurri girano in tondo sul fronte offensivo, ma i toscani si difendono con ordine e Sepe non corre grossi pericoli. Il tema tattico messo a punto con saggezza da Sarri presuppone invece che quando ai suoi uomini se ne offra l’occasione, facciano partire il contropiede. Ed infatti, con il Napoli spesso vanamente sbilanciato in avanti, ai toscani si presentano di tanto in tanto ghiotte opportunità di ripartenze. Nasce così, al 19′, il gol del vantaggio dell’Empoli. Ma non è tutto. Nel primo tempo, infatti, la squadra di Sarri produce, sempre in contropiede, altre due chiarissime occasioni da gol: Maccarone e Tavano, in due diverse occasioni, si presentano soli davanti a Rafael e sprecano in entrambi i casi. La concretizzazioni di queste due gigantesche opportunità avrebbe potuto sicuramente cambiare il corso della partita. La ripresa è appena cominciata che l’Empoli trova il raddoppio. In questo caso va in scena il solito dramma collettivo della difesa azzurra in caso di calcio da fermo. Su un tiro dalla bandierina gli uomini della retroguardia di Benitez sono praticamente fermi e Rugani ne approfitta per insaccare indisturbato. A questo punto l’ambiente di surriscalda. La pazienza dei tifosi è al limite e si cominciano a sentire le prime bordate di fischi dagli spalti. Quando Benitez si decide a mandare in campo Higuain, al 16′, al posto di Hamsik ci sono solo fischi per lo slovacco. L’ingresso in campo del Pipita, che si affianca a Zapata in attacco, come già era avvenuto nel finale di gara con la Sampdoria, cambia radicalmente la gara. L’inerzia del gioco passa tutta dalla parte degli azzurri che in cinque minuti vanno in gol due volte con Zapata e De Guzman e raggiungono l’Empoli. Gli azzurri provano ad agguantare la vittoria con la forza della disperazione, ma l’Empoli non perde la calma e reagisce a sua volta con maturità e concretezza all’uno-due dei padroni di casa. All’ultimo istante Sepe, portiere cresciuto nel vivaio del Napoli, nega il gol a De Guzman con una prodezza. Ma una sconfitta per l’Empoli sarebbe stata davvero una beffa.

 

 

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