Come al solito, ci pensa il Pipita. Ma questa volta Higuain la fa davvero grossa perché abbatte l’Inter a 30 secondi dalla fine della partita, quando ormai sembrava scontato che si dovesse andare ai tempi supplementari. L’argentino sfrutta una rimessa dal fallo laterale di Ghoulam che lo lancia in profondità, con la retroguardia interista distratta (Ranocchia colpevole), si presenta davanti a Carrizo e lo batte con uno spiovente. Il Napoli si qualifica dunque per la semifinale di Coppa Italia ed incontrerà in doppia partita la Lazio. L’Inter però, pur perdendo la migliore e forse unica occasione che la stagione ancora le offriva per raggiungere l’Europa, fa una buona impressione, grazie soprattutto ai nuovi innesti. Almeno la squadra di Mancini regge benissimo il confronto con un’avversaria sulla carta più quotata e vende cara la pelle fino alla fine. Mancini presenta con una formazione a trazione anteriore. Il tecnico nerazzurro, che fa debuttare Santon appena arrivato dall’Inghilterra, opta per un centrocampo a tre con Medel, Brozovic e Hernanes, mentre Shaqiri a destra e Puscas a sinistra completano con Icardi l’attacco nerazzurro. Nel Napoli Benitez schiera a sorpresa Koulibaly sul lato destro della difesa al posto di Maggio, con Britos centrale al fianco di Albiol. L’Inter nel primo quarto d’ora della partita esercita un discreto predominio nel gioco, grazie anche alla decisa superiorità numerica a centrocampo, reparto al quale danno un consistente contributo sia Santon e Nagatomo che Shaqiri e Puscas, i primi due avanzando ed i secondi due retrocedendo quando serve. La superiorità dei nerazzurri culmina con un palo colpito al 13′ da Icardi con una conclusione rasoterra dal limute dell’area di rigore. Da quel momento in poi, però, è il Napoli ad impossessarsi della partita e per tutto il primo tempo gli azzurri si riversano nella metà campo avversaria producendo anche un consistente numero di potenziali occasioni da gol non sfruttate da Higuain, da Hamsik e, nel finale della prima frazione di gioco, anche da Koulibaly. In questa fase della gara la squadra di Benitez riequilibra le forze a centrocampo anche per il cospicuo contributo alla manovra di De Guzman. L’olandese si sacrifica nella zona centrale del terreno di gioco, rallentando le ripartenze dell’Inter e facendosi sostituire in questi momenti sulla fascia sinistra, in fase di propulsione, da Strinic che spinge ripetutamente e costringe Shaqiri a seguirlo e Santon a rimanere basso rispetto alla linea della metà campo. La ripresa è più equilibrata con il Napoli che tende maggiormente ad aspettare gli avversari nella propria metà campo per tentare di sfruttare la velocità in ripartenza dei suoi attaccanti. Il ritmo della gara si fa meno intenso e con il passare dei minuti le due squadre tendono ad affidarsi maggiormente agli spunti isolati dei propri uomini. Quando le residue energie vengono centellinate in attesa di affrontare i tempi supplementari, arriva la svolta. La premiata ditta Ghoulam-Higuain confeziona il gol che manda il Napoli in Paradiso e l’Inter all’inferno. Il resto del tempo serve solo a decretare il trionfo del Pipita, acclamato fino al sottopassaggio dal suo pubblico.