Il tecnico del Napoli rompe il silenzio imposto dalla società e parla per la prima dall’inizio della stagione: «Vogliamo fare il 101% delle nostre possibilità, vedremo questo cosa vorrà dire nel nostro calcio. La Gazzetta dello Sport ci ha sistemati al quarto posto mentre l’anno scorso eravamo al quinto, un tesserato della Juventus non ci ha nominati tra le squadre favorite… Insomma la sensazione che c’è all’esterno è che siamo una squadra da quarto/quinto posto, cercheremo di cambiare quest’impressione». In pole position nell’ipotetica griglia della serie A, però, c’è la Juventus e su questo non si discute: «Sulla carta la Juve ha tantissimi punti di vantaggio su tutti, teoricamente il divario si è allargato, almeno sulla carta. Per fortuna, però, nel calcio succedono cose che vanno al di là delle previsioni». Niente, nessun commento su Higuain: «Siccome quando il Pipita era un nostro giocatore qualche dirigente della Juve ha parlato di lui e mi sono girati fortemente le scatole, ora io non voglio parlare di lui. Il più forte attaccante al mondo lo ha reso la mamma, non io». Domani, intanto, c’è già la prima partita di campionato, in trasferta all’Adriatico: «Il Pescara è una squadra bene organizzata grazie al lavoro del suo tecnico, in buona salute e piena d’entusiasmo. Sarà una sfida difficile, da non sottovalutare. Spero che le condizioni del terreno non siano quelle disastrose viste in Coppa Italia, sia per noi che per loro, mi auguro che si giochi su un campo da calcio e non da beach soccer. Nessuno pensi che cerco alibi, dico questo perchè voglio bene al calcio: se la situazione è questa poi non meravigliamoci se non riusciamo a vendere il calcio italiano all’estero». Resta il problema della sostituzione di Higuain: «Per sostituire un giocatore che ha segnato 36 gol c’è magari una soluzione al mondo, per noi non praticabile. Quindi la strada dev’essere diversa: in questo campionato abbiamo segnato con 17 giocatori diversi, questa può essere una strada e ci fa stare più sereni, ma non si può sottovalutare la perdita di un giocatore come il Pipita. Mertens, Callejon e Hamsik possono fare qualcosa in più, poi abbiamo due giocatori potenzialmente molto forti: Gabbiadini in carriera ha segnato e Milik all’Ajax ha fatto meglio di tanti illustri predecessori».