Il prossimo campionato di serie A prendera’ il via il 26 agosto. La decisione, presa oggi dal Consiglio di Lega, e che dovra’ successivamente essere ratificata dalla Federcalcio, manda quindi in soffitta l’ipotesi, emersa nel corso dell’inverno quando il mal tempo provoco’ la sospensione di diverse partite, e rilanciata nei giorni scorsi dall’Aic con il suo presidente Damiano Tommasi, di anticipare l’avvio del campionato. Tre saranno, invece, i turni infrasettimanali (26 settembre, 31 ottobre e 8 maggio), mentre la sosta invernale sara’ ridotta al minimo sindacale tra il 23 dicembre e il 5 gennaio.
13 giorni contro i 21 del campionato in corso. Ma nel corso del Consiglio di Lega e’ emersa anche la frattura tra la Federcalcio e le squadre finaliste della Coppa Italia, a proposito dello stadio in cui si giochera’ il match. Mentre i dirigenti della Juventus si sono trincerati dietro un secco “no comment”, il presidente delNapoli Aurelio De Laurentiis ha frenato sulla proposta di disputare la finale a Roma. “Se ci saranno tutte le condizioni perche’ sia una bellissima festa, allora mi andrebbe bene giocare la finale di Coppa Italia a Roma, ma se avremo dei dubbi, vireremo da un’altra parte – ha detto De Laurentiis -. Mancano quasi due mesi, abbiamo tutto il tempo per pensarci insieme alle istituzioni, nel rispetto reciproco”. “Non bisogna fare scelte all’insegna della fretta ma con verifiche a 360 gradi – ha ribadito il presidente del Napoli -. Chi ha l’impianto ha determinate esigenze, come chi gestisce la sicurezza, come la Juventus e come il Napoli: quando tutte le esigenze troveranno un comune denominatore, si decidera’ l’impianto della finale in maniera irrevocabile”. E a chi gli riferiva la battuta del presidente del Coni Petrucci (“Se in Lega qualcuno ha cervello, manterranno la finale di Coppa Italia a Roma”) sulle voci di un ripensamento in merito al luogo della finale, De Laurentiis ha risposto: “Credo che sia una battuta di dubbio gusto. Chi ha cervello faccia in modo che il calcio si modernizzi. Chi lo ha guidato finora non e’ che abbia dimostrato di avere tanto cervello”. Il resto della discussione, nei vari tavoli in cui si e’ svolto il Consiglio di Lega, si e’ svolto “in un clima sereno e collaborativo” secondo il presidente del Parma Tommaso Ghirardi. Sotto le finestre di via Rosellini pero’, a piu’ riprese si sono udite le urla di un infervorato presidente della Lazio Claudio Lotito, che all’uscita dalla Lega non ha voluto commentare il motivo della sua arrabbiatura.