Il professor Sid Watkins – il medico della Formula 1 che presto’ le prime, inutili cure ad Ayrton Senna dopo il fatale incidente nel 1994 a Imola e che salvo’ le vite di diversi altri piloti – e’ morto nella tarda serata di ieri, all’eta’ di 84 anni.
Non appena si e’ diffusa la notizia, confermata da fonti vicine alla famiglia, sono cominciati a piovere messaggi di cordoglio di coloro che avevano conosciuto e apprezzato quel neurochirurgo saggio, che amava i sigari e il whisky. Tra questi, Rubens Barrichello, rimasto ferito nello stesso weekend del Gp di Imola. ”E’ stato Sid Watkins che mi ha salvato la vita a Imola 94. grande starci assieme, era sempre felice. Grazie per tutto quel che ha fatto per noi piloti. Riposi in pace”, ha detto Barrichello su twitter. Di ”notizia triste” ha parlato il nipote di Senna, Bruno, pilota come lo zio. Tra coloro che devono molto a Watkins per i soccorsi da lui ricevuti dopo incidenti gravi, il nordirlandese Martin Donnelly, il finlandese Mika Hakkinen, l’austriaco Gerhard Berger e Frank Williams, fondatore dell’omonimo team. Nel paddock, Watkins era chiamato da tutti semplicemente ‘prof’, tranne che dagli amici piu’ stretti, per i quali era ‘Sid’. Tra questi, Jackie Stewart e Niki Lauda. ”Oggi il mondo delle corse ha perso uno dei suoi veri grandi”, ha dichiarato il presidente della McLaren, Ron Dennis. ”Probabilmente e’ corretto dire che, per molti anni, ha fatto piu’ di chiunque altro per rendere la Formula 1 sicura com’e’ oggi”, ha aggiunto. ‘ Watkins era stato portato nel ‘Circus’ dal patron Bernie Ecclestone nel 1978, poco prima della morte dello svedese Ronnie Peterson a Monza. Aveva lavorato molto assieme all’allora capo della Fia Max Mosley, migliorando in maniera decisiva la sicurezza delle monoposto e dei circuiti. Aveva lasciato l’incarico di responsabile medico della F1 nel 2004, continuando pero’ a seguire da vicino il mondo delle corse. Nel suo libro ‘Vita al limite: trionfi e tragedie in Formula 1′, Watkins racconta gli ultimi giorni di Senna, e di come il brasiliano fosse rimasto sconvolto dalla morte di Ratzenberger nelle qualifiche. Gli aveva consigliato di non correre: ”Sei stato tre volte campione del mondo, sei ovviamente il pilota piu’ veloce: lascia perdere e vai a pescare”, gli aveva detto. La risposta di Ayrton, le ultime parole rivolte al medico, era stata: ”Sid, ci sono cose delle quali non abbiamo il controllo. Non posso lasciare, devo andare avanti”.