Ancora guai per Adriano al Flamengo. L’Imperatore, che ha saltato due allenamenti questa settimana, ha chiesto e ottenuto dal club carioca un permesso fino a martedi’ prossimo. Al suo rientro, pero’, Adriano avra’ un incontro con il direttore del Flamengo, Zinho, per decidere il futuro dell’ex centravanti di Inter e Roma. Zinho ha finora difeso Adriano sostenendo che il giocatore non e’ ”un nottambulo” ma ”una persona malata che ha bisogno di aiuto”.
Adriano aveva gia’ saltato due allenamenti consecutivi senza fornire spiegazioni e il suo contratto rischia di essere rescisso. Secondo gli accordi sottoscritti ad agosto scorso dal calciatore, infatti, dopo tre allenamenti consecutivi saltati il Flamengo puo’ licenziarlo. Il permesso accordatogli oggi dalla societa’ rossonera impedisce che le nuove assenze vengano contate formalmente. Adriano, 30 anni, aveva gia’ manifestato il suo malessere quando giocava in Italia ma neanche il ritorno in patria sembra avergli giovato. Nato nella favela di Vila Cruzeiro di Rio, liberata dalle bande di narcotrafficanti del ‘Comando Vermelho’ con l’intervento dell’esercito nel novembre del 2010, il calciatore ha alle spalle un’infanzia segnata dalla violenza. Nel 1992, suo padre Almir Ribeiro fu raggiunto da un colpo di pistola alla testa mentre era in un bar della favela. Sopravvisse per 13 anni con il proiettile in testa grazie a medicinali che tenevano sotto controllo la pressione del cranio. Quando suo figlio divenne famoso, smise di prendere i farmaci e si lascio’ morire. L’Imperatore, che e’ ancora sopra il suo peso forma, si allena ancora da solo o con le giovanili del Flamengo e non gioca una partita ufficiale da oltre un anno. L’allenatore, Dorival Junior, e i compagni di squadra lo descrivono come triste e taciturno.