Si ripropone l’antico dilemma. Meglio guardare al risultato oppure al gioco? Di certo è un sorriso amaro, quello che era stampato sul volto di Adriano Galliani al termine del match del Camp Nou, dove il Milan campione d’Italia ha assistito inerme al monologo blaugrana.

Strappare un pareggio all’esordio in Coppa nella tana del Barcellona versione alien degli ultimi anni è un risultato che ha del prodigioso, farlo però giocando a calcio solo 120′ rappresenta di fatto un miracolo. Il gol lampo di Pato ed il colpo di testa all’ultimo giro di lancette del brasiliano Thiago Silva hanno sigillato una gara dominata in lungo ed in largo dai catalani. Sotto il profilo strettamente pragmatico, quindi una gara da consegnare ai manuali. Ma a ben guardare i segnali giunti questa sera dal Camp Nou sono davvero brutti. Perchè se anche contro un Barcellona appannato i campioni d’Italia sono stati spettatori non paganti allora ciò non può non significare che il solco tra il calcio europeo (e delle sue big) e quello italiano è diventato davvero profondo. La prestazione dei rossoneri è stata a tratti indecorosa, costantemente assediati nella propria metà campo, con gli attaccanti piantati stabilmente a quaranta metri dalla porta catalana, con un possesso palla praticamente inesistente, il Milan dei campioni strapagati non ci ha fatto una bella figura. Solo il precario stato di forma dei catalani ha probabilmente impedito a Messi e compagni di dilagare, regalando ai tifosi rossoneri la mezza gioia di un risultato positivo che alla luce di quanto visto in campo vale oro. Oggi tocca al Napoli ed all’Inter e speriamo che la musica cambi, altrimenti sarà davvero dura quest’anno tenere in alto il nome del calcio italiano.

 

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