‘La Spagna e’ la migliore squadra al mondo, lo ha dimostrato in questi anni. L’Italia, pero’, merita applausi”. Cesare Prandelli si traveste da outsider alla vigilia della finale di Euro 2012. La Nazionale domani a Kiev sfida la Spagna detentrice del titolo continentale e campione del mondo in carica. ”Giochiamo contro i migliori del mondo”, dice il commissario tecnico azzurro alla vigilia del match. ”Affrontiamo una selezione che ha sempre mantenuto le proprie caratteristiche, e’ la squadra da battere”, dice prima di evidenziare le qualita’ delle furie rosse.
”La forza della Spagna non e’ solo nella gestione del possesso ma anche nella capacita’ di riconquistare il pallone in posizione molto avanzata. Noi dovremo sfruttare le occasioni per essere in superiorita’ in determinate zone del campo. Non so se i nostri avversari schiereranno una punta centrale, ma non cambierebbe granche’. La Spagna sara’ comunque aggressiva”, spiega Prandelli. L’Italia e’ reduce dalla splendida prestazione fornita nella semifinale vinta 2-1 contro la Germania. Contro gli iberici, sara’ difficile tenere in mano il ‘pallino’ con continuita’. ”Non siamo cosi’ presuntuosi da pensare di poter fare la partita dal primo all’ultimo minuto, ma dobbiamo essere pronti quando ci sara’ l’opportunita”’, dice ribadendo la validita’ del progetto varato nel 2010.”Abbiamo intrapreso una strada due anni fa -ricorda- e dobbiamo continuare a seguirla con la convinzione che sia vincente. Mi auguro di poter fare una gara propositiva, cercheremo chiudere gli spazi e di recuperare il pallone. Questo dovra’ essere il nostro obiettivo, soprattutto nella zona centrale del campo”. L’Italia ha trovato stabilita’ quando e’ tornata a schierare una linea difensiva con 4 giocatori. Da escludere, quindi, il ricorso al reparto con 3 elementi proposto il 10 giugno, a Danzica, nell’esordio a Euro 2012 proprio contro la Spagna. ”In queste ultime partite abbiamo trovato e mantenuto l’equilibrio. Sappiamo, comunque, che durante una partita potremmo usare questo sistema”, dice. La priorita’ e’ garantire spazio ad Andrea Pirlo, vero ‘cervello’ della Nazionale. ”Il nostro centrocampo ha qualita’, corsa, capacita’ di pressing. E c’e’ un giocatore, Andrea Pirlo, che sa esaltare tutte queste caratteristiche. Gli altri elementi del reparto spesso lavorano per lui”. In attacco, si punta sulla coppia che ha steso la Germania. Antonio Cassano ha ispirato, Mario Balotelli ha colpito e affondato i tedeschi con una splendida doppietta. L’attaccante del Manchester City, finalmente, sembra in grado di esprimere tutte le sue enormi potenzialita’. ”Balotelli si e’ confrontato con campioni che hanno fatto grandi sacrifici per arrivare a grandi traguardi. Ad un certo punto, bisogna accettare i consigli e assumersi le responsabilita”’, dice Prandelli provando a spiegare la metamorfosi di ‘Super-Mario’. ”Dal punto di vista calcistico, siamo stati chiari: dopo la partita con la Croazia abbiamo chiesto determinate cose e Mario le sta facendo. E’ una punta e sta interpretando il ruolo”, dice prima di soffermarsi su Cassano: ”Ha fatto tanti sacrifici per essere qui. Credo che la nascita di suo figlio lo abbia responsabilizzato”. L’entusiasmo attorno agli azzurri e’ palpabile. Sul ‘carro’, dopo le difficolta’ iniziali, sono saliti in molti. Tra i tifosi della prima ora, che hanno sempre creduto nelle chance della Nazionale, spicca il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato ha inviato una lettera a Prandelli e ha invitato gli azzurri lunedi’ al Quirinale. ”Con molta emozione ho letto la lettera, ho trovato parole importanti per noi. Il Presidente ha parlato di affiatamento, idea di squadra, generosita’ e spirito vincente che lui sta trasmettendo a noi. Siamo orgogliosi e emozionati. Mentre leggevo, sentivo emozione pura -dice Prandelli-. La sua vicinanza e’ stata un attestato di fiducia, abbiamo sentito la sua presenza quando e’ venuto per assistere alla gara con la Spagna quando pochi avevano fiducia in noi”. ”Non sono rimasto sorpreso per l’invito: il Capo dello Stato ha la sensibilita’ per leggere certe situazioni. Quando una squadra e’ generosa e da’ il massimo, infatti, deve sempre essere applaudita”, conclude.