Ha il volto da barbaro del centrocampista del Wolfsburg Petr Jracek il sogno spezzato della Polonia. Sotto il diluvio di Wroclaw i padroni di casa escono mestamente dal campionato europeo organizzato in casa dopo che prima il sorriso della sorte con l’inserimento nel girone meno duro,

poi due pareggi avevano illuso il pubblico che potesse essere possibile sognare di proseguire l’avventura. E invece un gol del ceco a metà ripresa, peraltro propiziato da una palla persa ingenuamente dalla Polonia in fase di attacco che ha scoperto il fianco ad un micidiale contropiede, oltre a eliminare la formazione di casa, spedisce ai quarti di finale quella Repubblica Ceca – asfaltata dalla Russia (eliminata come la Polonia) nella prima partita del girone – addirittura come miglior classificata. La squadra di Bilek se ne va così a Varsavia, dove giovedì aspetta la seconda del girone B. L’ultima giornata del primo girone scombussola così i verdetti attesi: la Repubblica Ceca, peraltro costretta a fare a meno dell’azzoppato Rosicky, capitano e giocatore più talentuoso della nazionale, va avanti nel torneo grazie ad una partita non certo bellissima ma che ha meritato di vincere, grazie ad un tasso tecnico più elevato ed anche ad un’organizzazione di gioco più efficiente. Non sono bastati né il cuore né la spinta di una nazione intera che si è bloccata per assistere alla partita decisiva alla Polonia per centrare l’impresa: due pareggi e una sconfitta é il magro bottino di una squadra che, attorno alla sua stella Lewandowski ha catalizzato un grande entusiasmo, ma dalla quale, francamente, era improbabile attendersi di più. Il giovane attaccante-bandiera del Borussia Dortmund è sceso in campo con la voglia di mangiarsi il mondo e di assurgere ancor più al ruolo di eroe del popolo. Non ci è riuscito. La Repubblica Ceca ha costruito di più, pur senza brillare eccessivamente, ed è stata spietata nel colpire al 27′ del secondo tempo quando la Polonia, grazie anche all’intervento di un bravissimo Hubschman, ha perso un pallone mentre stava costruendo: rapidissimo è partito il contropiede ceco, con Milan Baros che ha corso verso l’area ed ha servito Jracek che dopo aver controllato il pallone ha battuto sicuro a rete per il gol che è valso ai suoi la vittoria del girone. E che ha risolto un grosso problema visto che il pareggio non sarebbe bastato alla Repubblica Ceca per passare ai quarti. Per la Polonia è stato un pugno di quelli che mandano al tappeto. Stordita, anche perché a quel punto per sperare in una qualificazione di gol ne sarebbero serviti due, non è riuscita a ritrovare un’idea di gioco che le potesse permettere di riaprire la partita. E’ andata vicina, è vero, al pareggio nel finale, ma si sarebbe trattato di un gol che sarebbe servito solamente all’orgoglio nazionale.

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