Rooney guarda la sua Inghilterra dalla tribuna e il cuore fa mille sobbalzi: prima ride, applaude, se la gode. Poi soffre, quasi non crede ai suoi occhi. Poi sospira. E infine ride ancora. Anche Ibra, per lunghi tratti, guarda la sua Svezia, ma dal campo. Poi si sveglia ogni tanto,
ma resta il senso di un’incompiuta: gli scandinavi perdono 3-2 una gara piena di colpi di scena e sono già eliminati. A quota zero, per loro Francia e la stessa Inghilterra, appaiate in testa a quota 4, sono irraggiungibili. Le due rivoluzioni danno frutti diversi. Hamren boccia Toivonen e Rosenberg giocandosi la carta Elmander in attacco. L’idea è quella di sfruttarne la rapidità per capitalizzare al massimo le sponde di Ibra. Dall’altro lato Hodgson inserisce il centravanti vero, Carroll, per tenere palla davanti a non farsi puntualmente risucchiare all’indietro come contro la Francia. Delle due intenzioni soltanto la seconda viene realizzata: l’attaccante del Liverpool fa valere centimetri e stazza fisica, dà vita a un bel duello con Mellberg e, quel che più conta, al 23′ realizza un gran gol svettando tra l’ex difensore della Juve e Granqvist sul cross di Gerrard. Dall’altro lato Elmander fallisce più per colpa di Ibra e dell’atteggiamento della squadra che per suoi demeriti: il milanista trotterella e si sveglia raramente, Larsson ed Elm non spingono mai sulle fasce, i terzini Granqvist e Martin Olsson non superano quasi mai la metà campo. Nella ripresa non ci sono sostituzioni, ma a cambiare è l’atteggiamento dell’Inghilterra che resta troppo bassa in attesa della Svezia. Che non avrà grandi qualità tecniche, ma come sempre sfrutta i calci piazzati. Sul primo (al 4′) è fortunata, perché un rimpallo favorisce prima Ibra e poi Mellberg, mentre una deviazione di Cole aiuta l’ex juventino a firmare l’1-1; sul secondo (al 14′) è semplicemente brava, ancora con Mellberg, a sfruttare una dormita della difesa britannica. Così la rimonta è completa. Ma dura poco: Hodgson manda in campo Walcott al posto di Milner e l’esterno dell’Arsenal lo ripaga subito segnando il 2-2 con un tiro dal limite. Poi, dopo un paio di occasioni sprecate dalla Svezia (con Kallstrom e Ibra), ecco un’altra magia di Theo che fa fuori due avversari e regala a Welbeck la palla del 3-2. Certo, l’attaccante dell United ci mette del suo colpendo di tacco. Un bel modo per consentire a Rooney di rientrare senza’ansia.