E’ stata presentata stamattina, presso il Belvedere, la rete San Leucio Textile. Un programma, come ha spiegato il presidente della Rete, Gustavo Ascione, che è impegno contrattuale tra le imprese che vi partecipano e che si articola nella  predisposizione di disciplinari e regolamenti relativi ad ogni fase della progettazione, produzione dei prodotti a cui ogni impresa partecipante dovrà attenersi con l’istituzione di un unico centro per gli acquisti, la nomina di un unico ente di certificazione, la partecipazione a fiere, mostre, mercati ed altre manifestazioni nelle quali si realizzino quelle iniziative di carattere promozionale tese a valorizzare la produzione, l’immagine, l’attività e la professionalità delle imprese partecipanti e poi ancora la definizione di linee comuni di marketing anche per gli accessori moda, casa, strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere e la realizzazione di uno showroom comune oltre che la  registrazione di un marchio comune ed esercizio di ogni azione di tutela dello stesso. Il marchio, denominato “San Leucio Textile” è di natura collettiva e comunitario e sarà di proprietà pubblica (la Camera di Commercio di Caserta affiancherà le imprese in questo progetto) ed utilizzabile da tutte le imprese che vorranno commercializzare, anche a livello internazionale, i prodotti realizzati. A presentare la Rete erano presenti, insieme ad Ascione, il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone e il presidente di Confindustria Caserta, Luciano Morelli. «Quello di oggi è un momento epocale – ha spiegato De Simone – perché siamo riusciti a mettere insieme le produzioni ed ora anche le istituzioni devono fare rete ed essere veloci nell’accompagnare le imprese nella scommessa del futuro». Ma la rete punta anche alla valorizzazione del Belvedere di San Leucio, favorendo l’acquisizione, ovvero la conduzione in locazione produttiva, di opifici dismessi nelle frazioni di Caserta, quali Sala e San Leucio affinché si possa implementare la produzione nei siti storici; promuovendo la produzione serica presso il Belvedere con messa in funzione operativa dei telai presenti. Un altro scopo a cui puntano le imprese è la costituzione di una fondazione per la tutela delle produzioni seriche e la ricerca finalizzata all’innovazione di prodotto. «Riprendiamo oggi – ha affermato Del Gaudio – un progetto che è già stato sottoscritto con un protocollo d’intesa qualche anno fa ma con l’aggiunta, ora, della realizzazione di un marchio pubblico che è un elemento di ulteriore garanzia». Le imprese per realizzare gli obiettivi che si sono posti accederanno a finanziamenti regionali. «La Regione, al fine di favorire – ha aggiunto Ascione – lo sviluppo di reti di imprese, realizzerà una serie di azioni finalizzate ad attirare l’attenzione del tessuto produttivo locale sullo strumento, mettendone in risalto il carattere strategico. L’azione regionale sarà volta a promuovere la diffusione e la qualificazione delle reti, intese al miglioramento delle strategie di comunicazione e al rafforzamento della presenza all’estero, ma inseriremo nel finanziamento una specifica misura che riguarda il processo di tessitura e quindi l’innovazione del prodotto». Per Morelli: «La rete ed il marchio sono le due condizioni necessarie per aggredire i mercati, soprattutto quelli esteri». Sono sette ad oggi, ma la rete viene definita aperta, per consentire a chiunque di entrarvi, le imprese che hanno aderito al progetto e costituiscono l’85% della produzione, sono: Antico Opificio Serico Di San Leucio srl; Gustavo De Negri & Za.Ma. srl manifattura tessile; Fratelli Bologna e Marcaccio srl; Manifattura Tessile Boccia di Gennaro Fabbrocini sas; Real Seta Italian Silk Fabrics srl; S & B – Silk & Beyond srl e Unindustria Caserta Servizi srl.

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