È obbligo della Regione Campania provvedere alla classificazione delle strade realizzate negli anni dal Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano ed ormai classificabili come provinciali e comunali. A stabilirlo il Tar Campania che, in una sentenza emessa nei giorni scorsi dalla settima sezione presieduta dal magistrato Alessandro Pagano, ha accolto il ricorso presentato dall’ente presieduto dal Prof. Pietro Andrea Cappella e teso ad ottenere, attraverso la declaratoria dell’illegittimità del silenzio della Regione Campania formatosi sulla propria diffida del novembre scorso, l’emissione dei decreti di passaggio di proprietà per le ex strade consortili già classificate come provinciali dal ministero dei Lavori Pubblici nel lontanissimo 1974. Un blocco di 21 arterie stradali realizzate o comunque affidate all’ente di viale della Libertà sin dalla sua istituzione e fino ai decenni scorsi, e ricadenti nei diversi comuni del Matese, della zona tra Alvignano-Dragoni e Baia e Latina e della vicina piana del vairanese. Con il varo del nuovo Codice della Strada, però, è praticamente scomparsa la dicitura di “strada consortile”, per cui le stesse dovranno essere affidate ora o alla Provincia di Caserta o ai comuni dove insistono, atteso che diverse di esse fungono da collegamento funzionale tra due o più arterie provinciali, tanto che in molti casi lo stesso Ente di Corso Trieste provvede ormai da anni alla installazione di apposita segnaletica verticale e orizzontale. Alcune strade, invece, di consortile mantengono solo il nome d’origine ma di fatto sono comunali a tutti gli effetti poiché sono state oggetto anche di opere di manutenzione e ripristino funzionale da parte dei Comuni di appartenenza che hanno beneficiato addirittura di finanziamenti e risorse pubbliche, atteggiandosi quindi a proprietari delle stesse arterie. Di contro, il Consorzio di Bonifica non è più titolato legislativamente ad intervenire sulle stesse né possiede i fondi necessari per la loro manutenzione sia ordinaria che straordinaria, anche se nel frattempo continuano a pervenire quotidianamente presso la sede dell’Ente di viale della Libertà richieste di risarcimento danni da parte degli automobilisti che percorrono le stesse arterie che versano in condizioni al limite della praticabilità, con gravi rischi per le persone e le automobili. I giudici amministrativi hanno anche fissato il termine di 30 giorni entro i quali l’area generale di coordinamento Lavori Pubblici, Opere Pubbliche, Attuazione ed Espropriazione della Regione Campania dovrà provvedere alla classificazione delle strade, nominando fin da ora il Prefetto di Napoli, con facoltà di delega, quale Commissario ad acta se dovesse persistere l’inerzia dell’Amministrazione regionale, a provvedere nei successivi 30 giorni. Tra l’altro, il Tar ha anche trasmesso la sentenza, ai sensi della legge n. 241/1990, alla Procura Regionale presso la sezione giurisdizionale per la Regione Campania della Corte dei Conti – Napoli, e condannato la Regione anche alla rifusione delle spese di lite in favore del Consorzio.

 

 

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