Morta di tetano a 69 anni. E l’infezione quasi sicuramente, è stata contratta nell’abitazione dove viveva: una casa-discarica, nel quartiere Vomero di Napoli, dove non c’era l’acqua corrente ma feci, rifiuti, gatti, forse anche topi. I controlli sono scattati dopo che una volontaria che la accudiva ha mostrato ai medici dell’ospedale Cotugno le foto della casa definite “raccapriccianti” dalla Polizia municipale.
L’anziana viveva con un figlio di 34 anni che ha gravi deficit mentali. Ad entrare in casa e ad attestare lo stato di degrado sono stati i vigili urbani diretti dal capitano Giuseppe Cortese, comandante della Unità operativa Vomero Arenella. C’erano armadi divelti, materassi strappati, reti arrugginite che probabilmente hanno causato l’infezione da tetano. La luce era assicurata da una sola lampadina e c’erano rifiuti, feci, cibo per gatti e cibo per l’anziana e il figlio. Secondo quanto accertato dai vigili urbani, la donna – Maria Rabusin – era nata in Jugoslavia; il figlio porta ilsuo stesso cognome. Una volontaria portava loro del cibo. Poi il profondo degrado, sia delle condizioni della casa sia dello stato di salute del figlio, che ha gravi deficit mentali, ha richiesto l’intervento degli assistenti sociali. A portare alla luce la storia, il personale dell’ospedale Cotugno, in particolare la dottoressa Alessia Giangrasso della direzione sanitaria. Ha visto le foto della casa mostrate dalla volontaria e ha chiamato subito i vigili urbani per verificare lo stato delle cose. Casi, quello dell’anziana e del figlio, non è isolato. In un quartiere, il Vomero, considerato ‘bene’, secondo quanto riferito dal capitano Cortese sono diverse le situazioni di degrado riscontrate negli ultimi mesi e dovute più che ad una condizione di povertà a problemi psichici di qualche componente della famiglia.