Il vescovo di Acerra (Napoli), monsignor Antonio Di Donna, critica uno slogan pubblicitario – “stiamo scrivendo un’altra storia” – utilizzato dalla società A2A che gestisce l’inceneritore del comune del Napoletano.
E dall’altare, durante la festa della Madonna Assunta, dice chiaramente: “Andate a dire alla mamma di Nello (ragazzo di 20 anni morto per un tumore allo stomaco, ndr) che ‘stiamo scrivendo un’altra storia’, oppure che non esiste la certezza di una connessione tra inquinamento ambientale e le tante morti per tumore nella nostra città”. Di Donna, ieri sera, in un duomo gremito, ha scelto la ‘Pasqua dell’estate’ – così eglistesso ha definito la Festa dell’Assunta – per fare “un bilancio di questi primi mesi ad Acerra in merito all’emergenza ambientale”, tema posto fin dall’inizio al centro del suo ministero pastorale. E dopo aver richiamato gli allarmanti dati dell’Istituto superiore della sanità pubblicati qualche mese fa, ha posto tra i motivi di contraddizione “la pubblicità con la quale da settimane l’A2A cerca di convincere i cittadini che ‘la Campania ha un futuro migliore'”. “Se da un lato può essere legittimo che l’A2A cerchi di accreditarsi presso i cittadini di Acerra dopo il tormentato percorso che proprio dieci anni fa ha visto soccombere gli acerrani alla costruzione dell’impianto loro malgrado – ha detto il vescovo – non è accettabile che difronte al dramma di tanti morti per tumore, tra cui molti giovani, vengano usate espressioni al limite della provocazione come quella che campeggia sui manifesti”