Quattro raid in meno di un mese. Scatta l’allarme microcriminalità ad Orta di Atella. Negli ultimi giorni la cittadina dell’agro aversano al confine con i Comuni a nord di Napoli è stata teatro di gravi episodi con ferimenti e minacce di morte nei confronti delle vittime di turno. Il primo colpo, meno recente, si è verificato in pieno centro, nei pressi della parrocchia di San Massimo. Nel mirino di due banditi a bordo di uno scooter è finita una donna. I malviventi tentano di scipparle la catenina d’oro, ma la malcapitata si oppone e riesce a non farsela rubare. Brutale la reazione dei rapinatori. Uno di loro scende dalla moto e la picchia scaraventandola a terra. Poi i delinquenti si danno alla fuga. Di qualche giorno fa, e ancora più violento, l’episodio che ha visto, suo malgrado, protagonista Paolo Russo, padre di Rocco, giornalista e addetto stampa del Comune. L’uomo è stato seguito all’uscita delle Poste da due banditi sempre in sella a uno scooter. I due gli intimano di consegnare i soldi appena prelevati. Russo si rifiuta. E anche in questo caso è aggredito dai rapinatori. Uno dei due lo colpisce al volto e alla testa. L’uomo finisce a terra e viene soccorso da alcuni passanti. Poi è trasportato all’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. Nel frattempo i malviventi scappano e fanno perdere le loro tracce. Più recente il terzo colpo. Vittima Salvatore Brancaccio. Il 45enne si trova davanti alla sua abitazione in via Cavour quando viene avvicinato da due persone su una moto (qualcuno dice sempre le stesse). Uno di loro lo minaccia con una pistola chiedendogli di consegnare la catenina e il braccialetto d’oro. Ma anche stavolta i malviventi non esitano a usare la violenza per mettere a segno il colpo. E lo colpiscono con il calcio della pistola alla testa. L’uomo è stato ricoverato in ospedale per la grave ferita riportata al cranio.

L’ultimo, e forse più grave episodio di questa lunga scia di microcriminalità, risale e pochi giorni fa. Obiettivo dei rapinatori, un’altra donna, moglie di un dipendente comunale. Anche in questo caso il raid scatta all’uscita delle Poste. Dopo aver riscosso le pensioni della madre e della suocera, la donna sale in auto per tornare a casa. Ma nota di essere pedinata da quattro persone a bordo di due moto. Temendo di essere rapinata si dirige verso il centro del paese e imbocca via Del Vecchio, dove si rifugia all’interno di un cortile di un palazzo. I quattro malfattori non desistono, la seguono e si accostano alla vettura. Due di loro la minacciano di morte se non consegna i soldi. La donna mantiene il sangue freddo e riesce con una repentina manovra in retromarcia a darsi alla fuga con l’auto. Scappa e trova riparo in un altro cortile di un’abitazione poco distante, dove in quel momento si trovano molte persone. Solo allora i quattro delinquenti rinunciano al colpo e si dileguano. Quattro “assalti” in pochi giorni. E tanta legittima preoccupazione tra i cittadini, che chiedono maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, per l’allarmante crescita esponenziale di gravi episodi di microcriminalità.

Mario De Michele

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