”Attenzione a non incoraggiare la sindrome dell’untore, l’eventuale rischio sanitario è sopravvalutato nell’immaginario collettivo”. Così Antonio D’Avino segretario provinciale della sezione partenopea della Federazione medici padiatri(Fimp) in relazione all’allarme generato dagli sbarchi di migranti nei porti di Napoli e Salerno.
Proprio per garantire la tutela della salute dei minori che potrebbero continuare a sbarcare nei prossimi giorni a Napoli e in Campania, la Fimp si dice ”disponibile” a garantire ”su base volontaria, l’assistenza sanitaria ai bambini e agli adolescenti stranieri, regolari e non” negli ambulatori che saranno individuati dalle autorità competenti con lo scopo di favorire la migliore accoglienza e integrazione possibile. ”Oggi- afferma D’Avino – non esistono motivi di preoccupazione per la salute pubblica che possano determinare l’isolamento o l’emarginazione di un bambino immigrato. Come pediatri di famiglia – spiega il segretario provinciale – siamo molto preoccupati per le condizioni di salute dei giovanissimi migranti in arrivo. Bambini che – aggiunge – sono spesso costretti a viaggiare per giorni in condizioni disperate e disumane. E’ evidente che stiamo assistendo a una recrudescenza di malattie infettive che sino ad oggi potevamo considerare quasi del tutto debellate dalle nostre città, ma ciò non deve costituire lo spauracchio per un’ondata di discriminazione”.