Si è rinnovato il prodigio della liquefazione del sangue di Santa Patrizia, compatrona di Napoli. Al termine della cerimonia, officiata dall’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, una delle suore ha prelevato l’ampolla contenente il sangue liquefatto e l’ha portata in una sala oltre il chiostro permettendo ai fedeli di renderle omaggio al termine della celebrazione, così come ha fatto il cardinale Sepe. La tradizione vuole che il miracolo della liquefazione del sangue della Santa si rinnovi non solo nel giorno di Santa Patrizia, il 25 agosto, ma anche in altri giorni dell’anno. La storia vuole che Patrizia, discendente dell’imperatore Costantino, naufragò a Napoli mentre era diretta in Terra Santa. Qui rimase e le sue spoglie dopo essere state custodite a Castel dell’Ovo, nel 1864 furono traslate nella chiesa di San Gregorio Armeno dedicata a Santa Patrizia. Sul miracolo del sangue di Santa Patrizia la Chiesa non si è mai ufficialmente pronunciata, così come su quello, più noto in tutto il mondo, del patrono principale della città, San Gennaro.