In attesa di risposte, carte alla mano, poniamo una domanda agli organizzatori del Settembre al Borgo: chi gestisce 500mila euro di fondi pubblici non ha l’obbligo di documentare con la massima trasparenza come vengono spesi i soldi dei cittadini? Finora tutto cammina sottotraccia. Nell’ombra, come quella che avvolge il viale che conduce al Teatro della Torre. Si brancola nel buio. Facciamo qualche esempio. Con quali criteri e a chi sono stati affidati gli incarichi per l’allestimento e lo svolgimento del Festival? Quali sono le ditte fornitrici di beni e servizi? Sul sito ufficiale della Provincia di Caserta, ente promotore della kermesse, non c’è nulla di nulla. Perché non vengono pubblicate le determine necessarie e propedeutiche(!) all’assegnazione di incarichi e all’individuazione delle ditte? Delle due l’una: o le determine non sono state ancora adottate; oppure si è deciso di non pubblicarle. Nel primo caso, sarebbero illegittime, in quanto non possono essere “postume”. Ovvero non si può designare una ditta o affidare un incarico senza prima l’adozione della determina di copertura della spesa. Nella seconda ipotesi, si configurerebbe una grave mancanza di trasparenza amministrativa. I contribuenti hanno il diritto di conoscere come vengono gestiti i soldi pubblici. E i politici e i funzionari della Provincia hanno il dovere di fare tutto alla luce del sole. Nella scelta (che poi si è rivelata pessima) del direttore artistico, Domenico Zinzi ha dichiarato di aver optato per il bando pubblico per trasparenza. E allora torniamo all’inizio. Caro presidente, in attesa di risposte, carte alla mano, le poniamo una domanda: chi gestisce (la Provincia) 500mila euro di fondi pubblici non ha l’obbligo di documentare con la massima trasparenza come vengono spesi i soldi dei cittadini?

Mario De Michele

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