Quattro bare avvolte nel tricolore. Posizionate davanti a due tornado e sotto enormi paracadute bianchi. Da una parte il pilota Mariangela Valentina e Piero Paolo Franzese. Dall’altra, Alessandro Dotto e Giuseppe Palminteri. Come erano in formazione per l’ultimo maledetto volo del 19 agosto. Così sono stati per l’ultima volta insieme i quattro ufficiali dell’Aeronautica, morti nello scontro tra Tornado avvenuti sui monti marchigiani. Oltre duemila persone hanno partecipato ai funerali degli ufficiali celebrati da mons. Santo Marcianò, l’ordinario militare per l’Italia, in un hangar dell’aerobase di Ghedi, la sede del Sesto Stormo di cui i quattro militari facevano parte. C’era il Ministro della Difesa Pinotti, arrivata nella notte dall’India dopo aver fatto vista ai marò e ripartita da Roma in mattinata per rappresentare a Ghedi il Governo italiano. Presente anche il governatore della Lombardia Roberto Maroni, il capo di Stato Maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli, quello dell’Aeronautica Militare, Pasquale Preziosa. Tantissima, poi, la gente comune arrivata per l’ultimo saluto ai quattro ufficiali; soprattutto da Ghedi, paese che da sempre convive con la presenza militare e ha adottato la grande famiglia dei Diavoli Rossi. “Voi avete lasciato le vostre case per rispondere a una chiamata e portare avanti una missione che vi ha uniti. E ciò che in modo particolare vi ha uniti, in questi giorni ce lo siamo sentiti ripetere spesso, è stata la passione: la passione per il volo, la passione per il vostro servizio”, ha detto mons. Marcianò nell’omelia. “La passione che Mariangela, Alessandro, Giuseppe, Paolo Piero hanno vissuto e testimoniato non è semplicemente un desiderio da realizzare ma molto di più: chiede disponibilità, disciplina, dedizione, addestramento”, ha proseguito Marcianò, di fronte alla commozione generale e in un silenzio assordante. “Risplendono come stelle, Mariangela, Alessandro, Giuseppe, Paolo Piero, perché la passione da essi vissuta non era fine a se stessa, né diretta a soddisfare se stessi ma, potremmo dire, era una passione che fa luce agli altri, una passione per gli alti”, ha aggiunto il sacerdote, che ha concluso: “avete finalmente trovato il senso della passione per la quale avete vissuto e avete dato, fino alla fine, la vostra vita. Mariangela, Alessandro, Giuseppe, Paolo Piero: con commosso e infinito affetto, vi diciamo: Grazie!”. Dei parenti delle vittime ha preso la parola la moglie del capitano Paolo Piero Franzese che ha salutato il marito, recitando la poesia di Sant’Agostino “La morte non è niente”. “Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora” recita un passo. E ancora: “asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace”. I feretri dei quattro ufficiali dell’Aeronautica hanno poi lasciato per l’ultima volta la base militare di Ghedi per far ritorno nelle città d’origine.