Nella mattinata odierna, i finanzieri della Compagnia di Ottaviano, al termine di un’indagine coordinata e diretta dalla Procura di Nola, hanno eseguito un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari nei confronti di due amministratori di un gruppo societario operante tra la provincia napoletana e quella casertana ed attivo nel commercio dei preziosi. Nel contempo, è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente”, dell’importo di quasi cinque milioni di euro. I due soggetti sottoposti alla misura degli arresti domiciliari sono Domenico e Luigi Ammirati di Terzigno, rispettivamente padre e figlio, titolari di svariate società operanti nel settore e ritenuti responsabili di riciclaggio di notevoli quantitativi di oro usato di provenienza illecita. Gli Ammirati sono titolari di tre esercizi commerciali di gioielleria, siti in Terzigno e in Marcianise, a conduzione prettamente familiare, ed ivi esercitano altresì l’attività di “compro-oro”. Quest’ultima è disciplinata da una rigorosa normativa, che prevede il monitoraggio di tutte le fasi dell’acquisto e della successiva rivendita dell’oro usato, al fine di evitare che eventuali oggetti di refurtiva possano essere impunemente smistati presso detti esercenti, in tal modo venendo agevolata la commissione di delitti contro il patrimonio. L’indagine sì è estesa su tutto il territorio nazionale, attesi i rapporti criminali che i soggetti responsabili avevano con operatori di settore in altre città italiane ai quali rivendevano i preziosi. Il meticoloso lavoro d’indagine ha portato a quantificare L’oro oggetto di riciclaggio, secondo la Procura, nel periodo temporale dal 2009 al 2012, in grammi 220.100,11 (cioè ben oltre Ì due quintali, per un valore di €.4.910.972,96).