“I consiglieri del Partito Democratico Agostino Morgillo, Domenico Vigliotti, Filomena Verlezza e Maria Giuseppa Sgambato, esprimono un giudizio negativo netto sul bilancio previsionale predisposto dalla maggioranza. Un documento incentrato ancora sull’asfalto e sul cemento. Un documento dove si è programmato un aumento delle entrate attraverso un aumento delle imposte e delle tasse. Un documento in cui le spese correnti aumentano per l’assenza di un’oculata ed accorta gestione. Un documento senza visione, senza strategia, tranne quella elettorale e mi riferisco al fumo negli occhi rappresentato dal capitolo opere pubbliche. Dal 2010 nulla è cambiato sui temi che ci stanno a cuore. Si è tentato di distrarre i cittadini con qualche evento mediatico nel corso di questi 4 anni e mezzo, ma gli annosi problemi di Santa Maria a Vico rimangono tuttora irrisolti. Alcune zone del paese mancano ancora di servizi primari civili (fogne, illuminazione, ecc.) ma gli introiti provenienti dai permessi a costruire continuano ad aumentare. Il nostro paese è destinato a diventare sempre di più un paese dormitorio. Abbiamo più volte chiesto che il bilancio comunale fosse partecipato dalla popolazione, che prima (e non dopo!) di impegnare ingenti risorse economiche in opere pubbliche ci si confrontasse con i cittadini per verificarne l’effettiva necessità o possibili alternative. Nulla è stato concesso. Nonostante impegni presi, le spese per l’energia elettrica, per le utenze telefoniche sono a livelli ingiustificabili. Abbiamo chiesto come mai non si è fatto ricorso alle convenzioni Consip per risparmiare i soldi dei cittadini e non ci è stato risposto. Nulla è stato progettato e/o realizzato sul fronte del risparmio energetico e delle energie rinnovabili. Aumentano i costi per i cittadini del servizio dei rifiuti, servizio non sempre efficiente ed efficace e mai si è pensato ad introdurre misure idonee a migliorarlo come il compostaggio domestico, la raccolta e la dell’alluminio. Misure che si traducono anche in risparmi per i cittadini, oltre che per l’ambiente.
Santa Maria a Vico continua a non essere un paese per i bambini e ci riferiamo, per esempio, agli asili nido per venire incontro alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorino, agli spazi in cui poter giocare in sicurezza. Santa Maria a Vico non è un paese per i giovani e gli anziani e ci riferiamo, per esempio, all’assenza di una biblioteca, di centri sociali, di spazi polivalenti.
Con una gestione più oculata alcuni servizi come, per esempio, la mensa scolastica, il trasporto degli alunni sarebbero stati molto meno onerosi per le famiglie. Non è corretto dare sempre la responsabilità ai tagli dello Stato centrale. Rispetto ai fondi esistenti (ed ai possibili risparmi conseguibili), si tratta di una questione di priorità, di scelte e sono sotto gli occhi di tutti le scelte che ha compiuto l’attuale maggioranza. Da un punto di vista tecnico, sottolineiamo aspetti critici come la gestione dei residui, soprattutto quelli attivi, la fase della riscossione delle entrate, i debiti fuori bilancio”