Caserta – “Rottamare il vecchio e perseguire il rinnovamento: non bastano le parole. In Campania bisogna cambiare i metodi d’azione”: esordisce così il consigliere democratico di Santa Maria a Vico, Carmine De Lucia. Renziano della prima ora, De Lucia, sulla scia di quanto si promuove nei palazzi del governo centrale, sostiene la necessità di svecchiare i metodi per la scelta dei candidati in quota Pd. La questione nasce per la vicinanza temporale con le prossime elezioni regionali in Campania, che si terranno nel marzo 2015, ma la riflessione abbraccia anche l’ambito provinciale. “Di sicuro – afferma il consigliere – non sono accettabili i diktat monocratici di apparati politici che non rappresentano né interpretano la volontà territoriale. È necessario scegliere un metodo che esprima davvero il volere del territorio”. De Lucia é convinto che in entrambe le situazioni non si possa prescindere dalle primarie aperte che, a suo parere, dovrebbero essere adottate anche nella scelta dei sindaci a livello comunale. Un metodo democratico che reputa il migliore per esprimere la volontà di un territorio chiamato alle urne, e ben diverso dalle auto candidature di chi resta invece puramente espressione della volontà di una classe politica antica e nepotista. “L’idea di semplificazione del premier Renzi ha permesso la vittoria alle Europee, non certo le doti discutibili dei dirigenti provinciali che dovrebbero prima “trovarsi”un’occupazione e poi dedicarsi all’arte nobile della politica”, afferma ironicamente in conclusione, ribadendo il concetto e invitando chi voglia impegnarsi e offrire il proprio contributo a mettersi in gioco democraticamente.

 

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