‘Il carabiniere è un uomo che crede, come tutti i servitori dello Stato. E chi crede è sempre pronto a spendere in un attimo tutto il suo vissuto”. Con queste parole il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Leonardo Gallitelli, ha ricordato a Napoli il sacrificio del vicebrigadiere Salvo D’Acquisto che 71 anni fa a Torre di Palidoro, vicino a Roma, offrì la sua vita per salvare quella di altre 22 persone prese in ostaggio dai tedeschi. ”E’ quello che ha fatto Salvo – ha detto ancora Gallitelli – sentendo forte il bisogno morale di salvare 22 innocenti e sacrificare se stesso”. Una ricorrenza voluta, proprio nell’anno del 200/o anniversario della Fondazione dell’Arma, per ricordare Salvo D’Acquisto ma per ”offrire all’amatissima città di Napoli questa testimonianza di sacrificio, di eroismo che va interpretata come dono di se stesso e non come un atto istantaneo ed impulsivo del momento e come espressione di quanto lui nell’Arma ha maturato per essere servitore”. Alla funzione religiosa, che si è tenuta nella basilica di Santa Chiara, hanno presenziato i vertici locali della magistratura, delle forze armate, della Croce Rossa Italiana e delle forze dell’ordine. Tra questi anche il colonnello dei Carabinieri, Antonio De Vita, che proprio da questa mattina è alla guida del Comando provinciale di Napoli. La messa è stata presieduta dal vescovo ausiliare di Napoli, mons. Gennaro Acampa. Presente in basilica anche il fratello di Salvo D’Acquisto, Alessandro. Al termine della funzione una corona di alloro è stata deposta dallo stesso generale Gallitelli dinanzi al monumento a Salvo D’Acquisto che si trova in piazza Carità, a Napoli.