La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha dato parere negativo al dissequestro dei 118 milioni di euro riconducibili al Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta (Cub) oggetto la scorsa settimana di un sequestro preventivo. Il provvedimento, che ha bloccato i conti-correnti dell’ente accesi presso vari istituti di credito, fu adottato dal gip su richiesta dei pm Antonella Cantiello e Silvio Marco Guarriello nell’ambito del filone d’inchiesta per omesso versamento da parte del Consorzio di ritenute Irpef, previdenziali e assistenziali tra il 2008 e il 2012. Una doccia fredda per i lavoratori, molti dei quali attendono dalle 15 alle 18 mensilità arretrate e lamentano di essere ridotti ad uno stato di povertà. Questa mattina gli addetti hanno manifestato all’esterno del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) depositando in Procura le istanze inviate al Cub in cui chiedevano il certificato di riconoscimento del credito con cui poter poi avanzare il dissequestro delle somme. “L’ente non ha ancora risposto e senza il certificato non possiamo chiedere il dissequestro”, ha detto un dipendente; al momento l’unica istanza di dissequestro, su cui il Gip deciderà la prossima settimana, è stata presentata dal soggetto liquidatore del Cub. Intanto sette sindacati autonomi maggiormente rappresentativi nel Consorzio (Sindacato Azzurro, Cobas Ambiente, Flaica-Cub, Asso-trasporti, Federazione Nazionale Forestali, Cesil, Uap), hanno presentato questa mattina due denunce alla Guardia di Finanza di Caserta a carico di politici e assessori regionali e provinciali. “Abbiamo denunciato – spiega Vincenzo Guidotti del Sindacato Azzurro – il Governatore Stefano Caldoro e l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano per omissione di atti d’ufficio e favoreggiamento per non aver ottemperato, nei termini prescritti dalla legge regionale numero 5 del 2014, al commissariamento di quei comuni, e sono la maggior parte, che non hanno assunto i lavoratori del Cub”. Sotto accusa anche i presidenti delle Province di Caserta e Napoli, ovvero Domenico Zinzi e Luigi Cesaro e Pentangelo; “li abbiamo denunciati per abuso di potere – prosegue Guidotti – in relazione alle nomina dei soggetti liquidatori dopo la data del 30 novembre 2010; cosa che non potevano fare visto che la legge 26 del febbraio 2010 conferiva tale potere solo fino a quella data”.