Un atto vandalico su un bene confiscato e riutilizzato non può assolutamente passare inosservato. Non è possibile archiviarlo come uno dei tanti casi di cronaca che possono capitare e in un Paese, dove pare si parli di tutto ma tranne di legalità, l’attenzione deve continuare a mantenersi alta. L’incendio causato da ignoti ai danni del “Bene Liberato Jerry E. Masslo” assegnato alla Cooperativa sociale ‘Altri Orizzonti’, rappresenta, ancora una volta, l’occasione per richiamare alla loro responsabilità la politica e le Istituzioni verso l’agevolazione del riutilizzo sociale dei beni confiscati. Per il Comitato don Diana ed il coordinamento provinciale casertano di Libera, la semplice condanna di quanto è accaduto, per la seconda volta nella fattoria sociale in località Mezzagni approfittando dell’oscurità e dell’assenza di controlli, non basta. Non può bastare una indignazione di facciata e per giunta sporadica. Per costruire comunità libere capaci di rappresentare i valori delle Terre di don Diana è necessario l’azione congiunta di tutte le parti della società. Per cambiare lo scenario e puntare al vero rinnovamento bisogna dare significato e continuità ad una nuovo percorso culturale ed economico. Il Comitato don Diana e Libera lo stanno facendo con il progetto denominato “La RES Rete Economia Sociale”. Il progetto mira a promuovere un modello di sviluppo locale integrato fondato sull’infrastrutturazione di economia sociale ed in grado di rendere produttivi i patrimoni immobiliari confiscati alla criminalità organizzata, perseguendo “l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini” ed incrementando il capitale sociale nella legalità. Il progetto sarà presentato, nel corso della conferenza stampa fissata per giovedì 2 ottobre alle ore 10,30 presso l’aula consiliare del comune di Casal di Principe. Il Comitato don Diana ed il coordinamento provinciale casertano di Libera sostengono e sosterranno tutte quelle realtà, come la coop. Altri Orizzonti, che concretamente contribuiscono al cambiamento socio- culturale attraverso il riutilizzo dei beni confiscati e la sistematizzazione di una economia sociale.