Lavoravano in ambienti sporchi e insicuri, con macchinari vecchi ed in alcuni casi con i fili scoperti. Assenza di sicurezza e violazione di norme sulla salute sono emersi in due fabbriche di Terzigno (Napoli), gestite da due cinesi, di 46 e 38 anni. Lo hanno scoperto i carabinieri del nucleo operativo del gruppo Tutela lavoro di Napoli, al comando del maresciallo capo Gennaro Scala, che hanno sequestrato le fabbriche di abbigliamento e comminato sanzioni per circa 300 mila euro. Otto i lavoratori tenuti a nero dai gestori delle due fabbriche dove gli operai erano costretti a lavorare in totale o parziale mancanza di misure di sicurezza e norme per la tutela della salute. I militari hanno accertato la totale assenza di estintori negli ambienti fatiscenti, sporchi ed insicuri, con macchinari vecchi ed in alcuni casi con i fili scoperti. Le due fabbriche facevano capo a due società con sedi legali a Prato e Terzigno. I carabinieri del nucleo operativo partenopeo hanno quindi, provveduto al sequestro dei locali di 145 e 150 metri quadrati con tutti i macchinari presenti, per un valore, rispettivamente, di 135mila e 125mila euro, e comminato sanzioni penali per circa 300 mila euro


 

 

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