Più risorse umane, più sicurezza per l’assistenza sanitaria all’esterno della struttura, sovraffollamento della struttura femminile. Sono queste le principali esigenze e problematiche che Camilla Sgambato ha riscontrato questa mattina nel corso della visita che ha tenuto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere. Accompagnata dalla direttrice dell’istituto, Dr.ssa Carlotta Giaquinto, la parlamentare del Partito Democratico ha voluto visitare personalmente i vari reparti, sia quelli destinati ai reati comuni, sia quelli ad alta sicurezza, lo spazio destinato ai colloqui e agli spazi di socialità ed il reparto di superamento dell’Opg. La deputata ha avuto modo di parlare sia con gli agenti di polizia penitenziaria, che peraltro aveva già incontrato la settimana scorsa fuori dalla struttura, sia con le detenute e i detenuti della struttura. “C’è personale qualificato e attento, a cominciare dalla direttrice, per proseguire a tutti gli agenti di sicurezza. Ma sono diverse le cose su cui c’è necessità di intervenire”, ha poi commentato Camilla Sgambato al termine della visita. “Intanto il reparto femminile, tutto ad alta sicurezza, che accoglie anche detenute provenenti da altre regioni, vive un momento di sovraffollamento che va assolutamente superato, per la sicurezza e la dignità delle detenute e anche per la qualità del lavoro delle agenti. Sarebbe inoltre opportuno– aggiunge – così come auspicato da tempo anche dai vertici del Tribunale di Santa Maria C. V., prevedere uno spazio anche per le detenute comuni, così da migliorare più complessivamente il sistema giustizia, ovviamente sempre prevedendo il giusto rapporto detenute/agenti. Quanto poi ai settori maschili “qui il problema è decisamente di personale: pochissimi agenti, se si considera che l’incremento di 400 detenuti con la realizzazione del più recente padiglione non è stato accompagnato da un proporzionale incremento di agenti”, ha rilevato la parlamentare. Sul fronte sanitario “mi viene riferito che non è più stato dato seguito alla apertura di un reparto detentivo in un ospedale della provincia, come pure era stato anni addietro deciso. Verificherò e mi attiverò in tal senso – ha aggiunto Camilla Sgambato – per risolvere questo problema perché non è possibile che un detenuto debba di volta in volta essere portato dagli agenti di struttura in struttura e poi essere piantonato in ospedale nella stessa stanza di altri degenti, con evidenti difficoltà per tutti”. Problemi, dunque, ma anche possibili soluzioni: “L’istituto penitenziario di Santa Maria, per le sue dimensioni, ma soprattutto per la complessità della sua gestione, con più di mille detenuti, di cui molti ad alta sicurezza, dovrebbe essere considerato di primo livello, mentre oggi è classificato di secondo livello e paragonato a realtà decisamente più semplici e con una popolazione carceraria assolutamente meno numerosa” Di questo e di altro Camilla Sgambato parlerà domani nel corso dell’incontro già programmato con il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria campana, dott. Tommaso Contestabile.