“Credo che la coerenza sia una delle caratteristiche che maggiormente connotano la mia amministrazione. Quindi, pur non amando i gesti mediatici eclatanti, sono ancora una volta costretto a smentire l’opposizione attraverso la stampa. Soprattutto per far sì che i cittadini abbiano le giuste informazioni e possano trarre le giuste conclusioni”. Esordisce in questi termini il sindaco, Marcello De Rosa, ribattendo alle dichiarazioni di Antonio Garofalo capogruppo dell’opposizione. “Ho le idee molto chiare – afferma De Rosa- e mi dispiace deludere l’intera opposizione in merito alla costituzione di parte civile nel processo di commercializzazione di false polizze. L’amministrazione si è costituita parte civile in questo processo, e come annunciato in conferenza stampa, si costituirà in tutti i processi di camorra, senza per questo emettere sentenze, non ne abbiamo le competenze, la magistratura è deputata a ciò. Quindi, hanno perso- stigmatizza il sindaco- un’altra occasione per stare zitti . I fatti sono consequenziali a quanto dichiarato nei giorni scorsi, poi- prosegue- se non ho ritenuto opportuno fare comunicati in merito è perché credo che la legalità non abbia bisogno di amplificazioni mediatiche. In merito poi- spiega De Rosa- alle altre banalità che il consigliere Garofalo dice a mezzo proclami, è doveroso chiarire che il Caf è un servizio gratuito che l’amministrazione offre ai cittadini. Un servizio che snellisce non poco il lavoro dei dipendenti comunali, per cui l’intera macchina amministrativa diventa ancora più efficiente. L’affidamento? La vecchia convenzione era scaduta abbiamo provveduto a farne una nuova, non vedo dove sia il problema. Quello che preme ai cittadini- continua- è di avere servizi gratuiti ed efficienti, due cose che la mia amministrazione sta garantendo, e i riscontri positivi sono tanti. Comprendo anche- conclude il sindaco- che quando il consigliere Garofalo parla di parentopoli affronta un argomento a lui molto caro e noto. E, se lo avesse rimosso basterebbe dare una sbirciatina a vecchie, ma non troppo, delibere relative al periodo in cui faceva parte della maggioranza. Ebbene potremmo coniare il neologismo “fratellopoli”, perché molti affidamenti venivano dati alla ferramenta di proprietà del fratello del nostro consigliere Garofalo. Della serie: fai quello che dico io, ma non fare quello che faccio io”.