E’ questa la settimana piu’ difficile per Eusebio Di Francesco alla vigilia di un Napoli-Lecce il cui risultato potrebbe pesare non poco sull’avventura dell’esordiente tecnico pescarese nel Salento. L’ennesima sconfitta interna contro il Catania, con l’inevitabile contestazione della tifoseria, l’ultimo posto in classifica, i tanti infortuni che stanno falcidiando la squadra, gettano un nebulosa coltre sul suo futuro a Lecce.
Nonostante le rassicurazioni giunte dopo la sconfitta di sabato sera dal direttore sportivo, Carlo Osti, il tecnico sa di essere giunto, forse, a un passo dal capolinea. E lo si capisce dal fatto che Di Francesco si e’ oggi sottratto a taccuini e telecamere. L’unico sospiro di sollievo avuto in settimana e’ per i recuperi di Mesbah e Cuadrado, elementi importanti e strategici nello scacchiere del suo Lecce che, ancora una volta, potra’ variare nel modulo, con l’idea provata e riprovata di puntellare meglio la difesa e trovare una spalla in attacco al colombiamo Muriel: difesa schierata a cinque uomini, centrocampo a tre, e in attacco l’inedito duo Muriel-Pasquato. Di Francesco, dunque, prova a cambiare ancora, sperando di avere migliori risposte dai suoi uomini, risposte forti e convincenti soprattutto dal punto di vista caratteriale: davvero tanti e troppi i suoi proclami mai seguiti da concreti riscontri sul terreno del gioco e dei risultati. La novit… si chiama Cristian Pasquato. L’allenatore, dopo un lungo periodo di naftalina, e’ pronto a gettarlo nella bolgia del San Paolo. ”In panchina ho sofferto perche’ vorrei sempre giocare – dice l’attaccante – ma ho accettato le decisioni del tecnico con professionalita’. Il calcio e’ una ruota che gira: ora voglio rientrare e non uscire piu”’. ”Andiamo a Napoli – conclude – e facciamo la nostra partita. Proviamo ad attaccarli, usando per•’ sempre la testa”. Domattina allenamento di rifinitura al ‘via del Mare’ a porte chiuse e poi partenza per la Campania.