“Dopo l’omicidio di Sebastiano Caterino (31 ottobre 2003, ndr) incontrai a San Cipriano d’Aversa Francesco Schiavone, detto Cicciariello, e Michele Zagaria. Festeggiammo il delitto, ci fu grande contentezza e subito pensammo a progettare un altro omicidio”. E’ quanto ha dichiarato l’ex boss del clan dei Casalesi, Antonio Iovine, detto ‘o’ ninno”, oggi collaboratore di giustizia, intervenuto in video-conferenza da una località segreta durante il processo in corso a Santa Maria Capua Vetere per l’omicidio di Sebastiano Caterino, esponente del gruppo facente capo alla famiglia De Falco uscita perdente dalla faida scoppiata ad inizio anni ’90 con le famiglie Schiavone e Bidognetti. Caterino fu ucciso molti anni dopo la fine del cruento scontro, quando sembrava che il clan se ne fosse dimenticato. “Perché?” chiede il pm della DDA di Napoli Sandro D’Alessio. “Nel 2003, dopo essere scomparso almeno da otto anni dalla circolazione ed essersi trasferito a Santa Maria Capua Vetere – racconta Iovine – Caterino si fece rivedere a San Cipriano; girava con un’auto blindata e aria spavalda. Questo non glielo potevamo perdonare anche perché tra il 1991 e il 1995 aveva ucciso persone vicine a Michele Zagaria, e anche un ragazzo di San Cipriano che con la camorra non c’entrava nulla. Qualche mese prima dell’omicidio facemmo due appostamenti, eravamo io, Michele Zagaria e Giuseppe Caterino (non aveva rapporti con la vittima, ndr) ma andarono a vuoto; poi Francesco Schiavone “Cicciariello”, cugino di Sandokan, si prese lui la responsabilità di eseguire il delitto e ne incaricò Vincenzo Schiavone detto “O Petillo” e il suo gruppo di fuoco formato da Nicola Panaro ed Enrico Martinelli. Dell’omicidio (realizzato a Santa Maria proprio da Vincenzo Schiavone e dai suoi uomini, ndr) mi informò per primo proprio Martinelli ma della dinamica non so nulla”. Iovine, a precisa domanda del pm, ribadisce ancora una volta che “mi sono pentito per salvare la mia famiglia e che il clan dei Casalesi è ormai finito e spero che il mio esempio di collaborare con la giustizia sia seguito anche da altri. Credo che sia la cosa giusta da fare” conclude. Iovine verrà esaminato dai legali dei dieci imputati nel corso dell’udienza che si terrà martedì 14 ottobre.