Respinti dalla Cassazione tre ricorsi contro la custodia cautelare presentati dai legali di Nicola Cosentino, l’ex sottosegretario all’Economia coinvolto in inchieste per i rapporti con il clan dei Casalesi. In particolare, la Prima sezione penale della Suprema Corte ha respinto il ricorso contro la decisione del riesame di Napoli che lo scorso 2 maggio aveva ripristinato la misura cautelare per l’ex parlamentare, attuale leader di riferimento della formazione ‘Forza Campania’. Inoltre la Suprema Corte ha respinto due ricorsi dei legali di Cosentino con i quali si contestava la legittimità dell’ordine d’arresto al quale il Parlamento non aveva dato il nulla osta. Accogliendo la tesi del sostituto procuratore generale della Cassazione, Vito D’Ambrosio, i supremi giudici hanno invece stabilito che quando il Parlamento vota il ‘no’ alla richiesta di arresto di un parlamentare, l’ordinanza di custodia cautelare viene solo “sospesa” e riprende vigore nel caso in cui l’indagato, come è successo a Cosentino, non venga più rieletto in Parlamento.

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